Basterebbe l’arrivo dello sconosciuto GUSTAV ISAKSEN per riassumere il mercato delle scommesse a lungo termine.
Quando vengono ufficializzati, penso spesso: “Ma chi ca*z’è ?” e, alcune volte, era da mettersi le mani nei capelli.
Chiunque poi parlava ai microfoni ci raccontava: “Diventerà un fuoriclasse”.

Stavolta però, ve lo dico, in me sta nascendo una nuova ossessione: Isaksen Biscottino.

Perché lo chiamo BISCOTTINO?
Perché va da sé -con la mia maturità stile quinta elementare- rispondo con nonchalance: è Danese!

Lo posso dire che, incredibilmente, mi trovo ad essere sorpresa?
Insomma dai, onestamente, in estate avevo visto clip YouTube nelle quali il biondino faceva cose che, se le avesse fatte Berardi, sarebbe stato fuori 5 settimane per infortunio.
Non ce l’ho con Domenico, figurarsi, seguo il Sassuolo da quando era in Serie B, ma a luglio le dinamiche erano furenti e tutte incanalate sul BERARDI-GATE da non considerare il piccolo Gustav.

Poi, ci sta, i video di 30 secondi su YouTube hanno la stessa credibilità dei jeans che promettono di alzarti le natiche e dunque è ammesso lo scetticismo nella sua forma più truce.

Nessuno scheletro nell’armadio, nessun Sow (do you Remember?) con annesso Costantino Della Gherardesca che cappotta l’esito della puntata di “Quattro Matrimoni” sul finale.
Con buona pace di Kamada, l’arrivo di Isaksen, OGGI, fa realmente è l’effetto oasi nel deserto.

È andata così, nel modo in cui era più giusto che andasse; bastava solo aspettare e bypassare un inizio che è sempre difficile per tutti.
E’ chiaro, ognuno ha i suoi gusti, ha le sue preferenze e magari non tutti sono soddisfatti pienamente, però oltre ai gusti personali, esiste una linea di oggettività.
Che ti porta a prendere atto del fatto che se un allenatore come SARRI -DAI GUSTI DIFFICILI E I DISGUSTI FACILI- ha espresso apprezzamento, è sua, SEMPRE sua, l’ultima parola.

Finalmente Gustav.
Il danese, domenica contro il Napoli, ha acceso la partita cavalcando le più sadiche dinamiche. Un match che, al contrario delle aspettative, non stava regalando particolari picchi di share.

Anche se ad inizio stagione era stato utilizzato per lo più in sostituzione di Felipe Anderson, proprio il brasiliano ora rischia l’effetto staffetta.
Nonostante la partenza lenta di Isaksen, potrebbe essere arrivata la svolta.
E se è vero che non ha brillato nella prima parte di stagione, la tifoseria biancoceleste si augura che sia il tempo delle gioie gaudio regalate in due regni.

Mi incuriosisce ed ho l’impressione che non sarà uno di quelli che cancelli via con un colpo di spugna.
Nel bene o nel male, non è l’ennesimo Riza Durmisi e affini.
A mio avviso è un giocatore di livello qualitativo medio/alto, elevato rispetto a quello degli ultimi anni, che ci porterà a guardarlo con interesse.

È lui il rinforzo che in estate ha completato il blocco dei laterali offensivi.
Il costo dell’operazione fu intorno ai 10 milioni con un quinquennale da 1,5 milioni di euro a stagione.
Sull’acquisto c’era l’ok di Sarri che l’aveva preferito a Karlsson.

Nonostante ami assolutamente marcare l’elemento “umano”, teoricamente il calcio è incentrato tutto su quello tecnico ed è innegabile che -sulla carta almeno- il ragazzo ha tutto. Davvero tutto: età, velocità e visione di gioco.

Adesso inizia la vera sfida, quella che ciascun giocatore mira a vincere: se tra 6 mesi staremo qui a parlare di ISAKSEN come parametro di riferimento o come spunto di riflessione su una plusvalenza in sede di calciomercato, allora se lo sarà meritato sul campo.

Mi sento fiduciosa nel seguire la strada che traccerà.
Con un interesse particolare.

La mia sintesi?
Eccola qui; un calciatore giovane pronto ad un grande salto in carriera a cui auguro tutto il bene del mondo.

Niente giudizio, solo l’opinione spesso e volentieri tremendamente paracula. Non vi pare consona? Perché lo è, ecco.

Nota finale…
Dove posso ordinare l’altezza di Isaksen e il capello biondo naturale da ricevere in 24 ore? Amazon prime?

Baci baci, Xoxo 💋

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