Difficile non mantenere viva l’attenzione dei Laziali in questo momento.
Dopo aver passato mesi inutilmente farciti di apologie sterili su un quarto posto quasi impossibile che catalizzavano l’attenzione dei soliti haters random.

Per non parlare del bestiale gossip becero intorno a Milinkovic.
E dire che, al centro di una roba come il campionato avrebbero dovuto esserci solo i meriti e non le polemicozze.

Comunque…..
La Lazio è momentaneamente – meritandoselo di più, alcune volte meno– SECONDA in classifica.

Tutto gira intorno alla Champions League, o almeno trequarti. Fondamentale sarà la gestione delle energie per il rush finale.

Pure diventasse un martirio il campionato – e in alcuni momenti lo sarà eccome- SARRI ha avuto il sacrosanto piacere di mostrare il valore della squadra e se questo non dovesse bastare, allora ve basti la grigliata del 25 aprile.

Maurizio non s’è accontentato, a detta sua è “un perfezionista sempre incazzato” e, se è vero che nella prima parte di campionato la Lazio ha brillato per poi abbassare gli standard appena tornata dopo il Mondiale, adesso la musica è cambiata e suona CHAMPIONS LEAGUE THEMA.

Il mister toscano pretende ragazzi sempre carichi e convinti. Specialmente con Inter e Milan ancora tra i maroni. E a Milano.

L’obiettivo, più o meno dichiarato, è sempre stato la qualificazione all’Europa dei grandi.

Le parole del mister in merito sono state lapidarie:
«Se non ci saremo vuol dire che non ce lo siamo meritiamo».

Nessuna sorpresa, nessun proclama strappalacrime.

Del resto, io a MAURIZI-ONE lo trovo DI-VI-NO, l’allenatore migliore di questa Serie A. Forse perché, pure in quanto a presenza, li straccia tutti.

Che poi, parliamone…
Condivisibile o meno il suo gioco, ma assolutamente specchio fedele di quello che è il calcio.

E non prendiamoci in giro, ci sono squadre che hanno speso un abisso –pure due se volete- più della Lazio e restano discutibili in molteplici aspetti.

Maurizio sará crudo e diretto, però non se riempie la bocca con false speranze e non come quelli che, au contraire , arrivano coi tofei in tasca senza un minimo barlume di lucidità ed associano il talento al prezzo del cartellino.

E – dopo le tante pagliacciate– lette in giro sul web, prepariamoci ad un per niente prevedibilissimo finale!
Io un bronzino ce lo punto, visto mai… dopotutto sono diventata meno stronza e più ottimista.
E grazie a Sarri.

E per tutto il resto…. vi faccio i miei più cari in becco all’aquila a tutti, perchè co’ tutte ‘ste scampagnate si ha davvero bisogno dei migliori in becco all’aquila.

Perchè le vostre bistecche/arrosticini/salsicce non diventino tocchi de carbone, la carbonella non dia fuoco a trequarti di pineta…..

Baci baci, Xoxo.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *