Ed eccoci qui anche quest’anno a goderci la sessione di calciomercato invernale.
Allora, partiamo dal fatto che, arrivati a metà mese avevo già capito l’antifona con ritornelli sentiti e risentiti precedentemente noti. Mi sentivo tipo quando ti prepari a vedere le nuove tendenze della settimana della moda e ti ritrovi le borse con l’occhio di Chiara Ferragni invece che una Chanel.
Modo immediato per capire di chi stiamo parlando.
Protagonista indiscusso di gennaio Claudio Lotito.
Cristallizzato al ruolo di “padre padrone” d’altri tempi, le sue sono state tutte chiacchiere pre-campionato, non altro.
L’attesa stessa del cambiamento, è essa stessa gastrite.
“Salto di qualità” e SARRISMO, la presenza del grande presidente reo di aver perso di vista la Lazio per anni, è stata tutta una chiacchiera pre-campionato che serviva ad imbambolare baracca e burattini.
Lotito si è manifestato, ma non ha sfruttato pienamente il momento di consenso estivo.
Delusione, con quei commenti furibondi tagliati dal tempo passato verso il patron capitolino che non è riuscito mai davvero riempire quei vuoti tra tifosi e dirigenza.
La contestazione di ieri pomeriggio a Formello ne è la millesima prova, poiché la polvere sotto il tappeto non la puoi nascondere .
Zero predisposizione, zero ascolto in un contesto che richiede di trascinare piuttosto che essere trascinati.
Non ha aiutato nemmeno, va detto, quello che è stato costruito tutto intorno a Sarri. Il momento celebrativo per l’arrivo del nuovo allenatore col blasone, aveva dato l’impressione di ritrovarsi DAVVERO davanti ad un Lotito diverso, salvo poi di fatto la cristallizzato dello stesso Claudio: padre padrone d’altri tempi che ha già detto tutto.
Era davvero questo l’unico modo di far splendere Sarri?
Si poteva smontare l’atmosfera un po’ forzata che è stata più televisiva che calcistica. E magari giocare con il mister, liberarlo dal recinto della pesantezza e metterlo in condizione di fare il suo lavoro. Era davvero questo l’unico modo per portarlo a Formello?
Lotito si era detto pronto a costruire una Lazio più ad immagine e somiglianza del tecnico toscano che gode di una fiducia totale come confermava la trattativa per il rinnovo.
Pronto a regalarci il colpo di scena immediato che ci meritiamo.
Allora, parliamo un attimo in maniera seria: come è stato possibile che questi due, Tare e Lotito, si fossero abbandonati a proclama epici, per poi non fare una mazza di niente? Fatemi capire come è possibile perché io impazzisco, vi giuro.
Gennaio è stato proprio la rappresentazione perfetta di una miriade promesse morte e sepolte, della mancanza di obiettivi comuni e di una società che va avanti per inerzia.
Ingiustamente condannata in Europa League sin dal primo girone perché, la squadra adatta per l’Europa e campionato, non c’era sin dagli albori.
Ma io dico, ma perché, ma perché, ma chi cacchio vi ci porta. Ma come cacchio vi viene in mente anche solo di parlare di grandi obiettivi?
Ma davvero vale la pena condannarsi ad un’altra stagione infelice solo per poter dire “Eh, però v’ho preso Sarri, mica pizza e fichi”?
E se pensavate che al peggio non ci fosse fine, taaaadaaaaaaannn, eccovi la sessione invernale di calciomercato, dove di difensori non s’è vista manco l’ombra e già ne manca uno per la sfida contro la Fiorentina.
FERMI perché c’è del genio assoluto: tesserato Kamenovic depennato dall’allenatore immediatamente.
Insomma… boh, chiedetelo a Claudio….
Innegabile, avrei voluto un Lotito diverso. Anche un Lotito che chiedesse a Tare di farsi indietro, di ascoltare.
E, magari con la stessa formula di un prestito, chiudere altro tipo di operazioni, dopotutto parecchie squadre hanno costruito così i propri successi.
Un modo paraculo “con diritto di riscatto”, lo sappiamo tutti, ma consente di fatto di dilazionare un pagamento che non si ha la possibilità di effettuare.
In un universo di paraculismo com’è il calcio, perché siamo gli unici in scacco dell’indice di liquidità? Proprio dopo aver dichiarato che la Lazio è tra le società più economicamente sane del campionato.
Non posso fare approfondite valutazioni su Claudio Lotito però, per me, già alla base è inconcepibile l’idea di stare dietro ad uno che non vende solide realtà, ma vende sogni.
Claudio Lotito, però, dal canto suo e secondo quanto riporta il sito “Notizie” avrebbe smentito tutto: “Non mi risulta che io abbia discusso o avuto problemi con Sarri e non mi risulta nemmeno che lui sia scontento”.
Avrei voluto che tante fossero state le ultime parole famose, altresì, mi pare di non vedere un qualche concetto di normalità, semmai “di liquidità”.
I problemi sono sempre gravi in casa Lazio mentre gli altri comprano e, alcuni, lo hanno fatto anche in modo paraculo.
Le parole dei tifosi non mi suonano eccessive, anzi, saranno loro l’unico flebile raggio di speranza in questa terra sconfinata di disagio.
“E che mangino brioches”, ma qui nemmeno un tozzo di pane.
Simplemente, Xoxo.