Prima di fare un discorso generale su questa prima parte di campionato, urge una mia obbligatoria precisazione:
io detesto tutta la paranoia, i calcoli, la fase improntata più su mercato Formelliano, liti social….
Per codesto motivo, vivo la rincorsa al quinto posto come uno stillicidio, arrivo senza pensare quasi niente, senza avere giudizi o pregiudizi.
Non capisco nulla e ne sono ben lieta, le simpatie, i pregressi influenzano tremendamente il mio giudizio ma il calcio è sport, qui si parla di talento e punti.

La domanda era prevedibile, annunciata e così ci tarla la mente: ‘st’ anno ce torniamo in Champions?

La Serie A s’è salutata con un pareggio contro la capolista Atalanta, una Lazio BELLISSIMISSIMA…che proprio bene bene ci stava diciamo perchè –i biancocelesti- si portavano appresso una prima parte di campionato straripante di good vibes e mi è piaciuto assai chiuderla in bellezza.

Menzione speciale: MARCO BARONI e potrebbe servire come monito pure per Lotito.
Basta poco, scegliere le persone giuste soprattutto, senza presunzione di sorta.
Sinceramente, se devo fare il nome di chi mi ha colpita più di tutti, riesco a pensare solo a MARCO BARONI.
Quel mister partito tra fischi e beceri post social, ha portato energia, originalità e capacità di ri-arrangiare la squadra senza cadere in errore, come era facile pensare viste le partenze di Luis Alberto, Pipe, Immobile….anzi, ha proposto una visione nuova e coinvolgente.
Certamente un nome meno blasonato rispetto ad altri, eppure ha quel quid in più.

Dopo la prima partita, la domanda che mi nasceva proprio spontanea era la stessa di sempre : è l’anno buono?

Mes amis : la Champions League la meriterebbero eccome.
Sia chiaro, è un pensiero personale perché di pensieri ognuno ha i suoi, ci mancherebbe.

Ma io faccio un discorso sul carattere…ben diverso dalla sfilza di elementi imbarazzanti che ci siamo puppati negli anni, gente appena trentenne che aveva l’energia di una lenticchia.
Per restare in tema festivo.

Da qui a dire di mettere la mano sul fuoco in totally ce ne passa, tra Serie A ed Europa League il percorso è differente, c’è un abisso, pure due se volete.

Ed ho citato giusto i “percorsi” e la diversità che passa tra l’uno e l’altro, la più lampante, perché poi la verità è che io in Europa League –spesso e volentieri– in passato mi sarei accollata la Primavera piuttosto che guardare i titolari.
Alcuni, sui social, c’hanno sguazzato in quelle situazioni e sarebbe stato facilissimo cadere nell’errore di sacrificare il torneo internazionale a favore della rincorsa alla zona Champions.

Da una parte al solo pensiero ero incazzata come all’ultima puntata di “Devious Maid” che finì con un clamoroso cliffhanger e non rinnovarono per una quinta stagione.
Oggi ho la soddisfazione di una Lazio completa e risolta a prescindere da qualsivoglia avvenimento attorno.
Forget Midtjylland– per inciso. Uno dei momenti, a mio avviso, più cringe.

E mentre l’Europa, infatti, passava tra imprecazioni e pennichella preventiva, in Serie A se raccontava altra roba.
Quando si dice che ogni partita è solo una partita. Oh, fly.

BEST OF 2024?
Cacciate fuori gli hilights dei goals di Pedro e usateli come pubblicità progresso.

Del resto…. I biancocelesti rispecchiano in pieno la quasi totalità del cliché calcistico: giornate a crucciarsi, altre passate a perculare malamente gli avversari.

Masochismo, stillicidio, chiamatelo come volete, ma la vita der tifoso non è mai tranquilla.

E come ogni anno, arriva l’ultimatum – ormai si sa – la zona Champions come obiettivo primario.
A me ‘sta cosa fa proprio impazzire, l’en plein di emozioni umane che “perdo la testa come Kevin“ scansate proprio…

Ma sono fantastici, su!

In ultimo ci tenevo a dissociarmi ufficialmente dalla campagna diffamaroria contro la Coppa Italia.
È un mappazzone, su questo non ci piove, ma non è giusto considerarla inconsistente, come non sarebbe giusto gettare la spugna.

Comunque….
Lotito di suo non brilla certo per simpatia, questo è sicuro, ma la paraculata stavolta gli è riuscita benissimo?
C’ha anche regalato il colpo di scena finale portandoci Marco Baroni.

La verità, poi in fondo, è che il mister è perfetto: avrà i suoi difetti, per carità, ma non è uno zerbino con zero spina dorsale.
Si espone senza defilarsi come fanno in tanti, non aggiusta in maniera paracula il tiro solo per racimolare consensi.
E per me questo basta.
Primo perché come mister non avrei potuto chiedere di meglio, a ‘sto giro.
Secondo perché si prende SEMPRE la responsabilità delle sue parole e delle sue scelte, argomentando in modo chiaro e coerente.

Altro che storie, se questo sarà l’anno bono per tornare in Champions e regalare un mesetto di puro godimento, gioia gaudio in due regni, il mio eroe sarà luiiiiiiiii: MARCO!!!

Adesso è momento di calciomercato e palla al centro.

A risentirci nel 2025, buon anno, tanti auguri…. Cia’ ❤️

Baci baci, Xoxo 💋

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