Non sono partita per un viaggio all inclusive sulla montagna del sapone.
Con una decennio buono di Ravel Morrison-Balde Keita alle spalle, ormai difficilmente credo alle casualità.
Che a me Luis Alberto piace lo sanno pure i sampietrini di Trastevere, ma nemmeno io penso più che lì a Formello sia tutto Peace & Love, figuratevi.

ALLARME SPOILER :”Lui deve accettare le scelte dell’allenatore“… (Claudio Lotito qualche giorno fa)
Che le cose per lui non si stavano mettendo bene, si era intuito palesemente nel derby quando – dopo un piccolo minuto di stop in campo non compromettente – aveva reagito con la solita incazzatura abbbbestiaaa per la sostituzione chiamata da Sarri.

La verità è che siamo a fine novembre e memori delle sessioni di mercato invernali passate nel vuoto cosmico, per movimentare un po’ hanno semplicemente deciso di immolare il più immolabile, punto.
Che poi, a me, vedere il suo nome schiaffato sul web, finisce col farmi pure una tenerezza infinita, mi Luis ancora ignaro del trash che gli pioverà addosso di qui a poco.

La Lazio resta divisa. Sarri ha dato l’ok per la cessione, Lotito, dal canto suo, vorrebbe che la situazione tra mister e calciatore tornasse tutta a LOVE. Il patron non chiude del tutto a un possibile addio dello spagnolo, anche in prestito. A riportare la notizia – venerdì – è stato Il Messaggero.
Almeno 20 milioni. La società biancoceleste dovrà poi girare il 20% dell’introito al Liverpool, ma andrebbe bene anche una cessione a titolo temporaneo, purché si preveda l’obbligo di riscatto a fine stagione.
(Mi ASPETTO smentite.)

Poi che El Mago ci abbia messo del suo ed abbia finito, spesso, col tirarsi la zappa sui piedi da solo è sicuro.
Ma quando la smetteranno con ‘sta pantomima? Dopo cent’anni l’abbiamo capito che non è certo un pezzo di carta firmato a fare la differenza.
Il sistema calcio moderno” ha solo alimentato i sotterfugi, tramine losche e gossip becero su calciatori che danno la parola a qualcuno fuori per monetizzare il più possibile.
Se vogliono magheggiare, magheggeranno anche senza carte che cantino.

E potrei dire sticazzi ad una certa, ma la situazione rimane destabilizzante.

Luis Alberto può lasciare la Lazio, mi domando oggi.
Giorni fa ha parlato il suo agente e poi ha replicato Lotito:
Se vuole andare via, porti una squadra con i soldi. E non ho ricevuto nessuna richiesta dall’Atletico. Al momento, la situazione non è cambiata rispetto all’estate, quando il Siviglia lo aveva forse illuso. Non sto a nessun giochetto. Luis Alberto è un valore aggiunto della Lazio e si può ancora trovare un compromesso. Lui deve accettare le scelte dell’allenatore e Maurizio può essere più comprensivo, perché ogni giocatore ha un carattere diverso. Mica possono avere tutti la testa di Pedro”.

Ve lo dico, io non so di preciso cosa sia la magia, so che inizia quando vedo Luis Alberto.

La numero 10 è una questione di identità.
Chiunque la indossi deve confrontarsi con una genealogia talmente radicata che, l’unico modo per dimostrare qualcosa, è trovare un modo geniale.
10 non è numero tra i numeri, è il peso schiacciante, il macigno di essere numero dieci.
Se 10 è il numero che si concede al calciatore, quello dovrà compiere la MAGIA.
Sono convinta che Luis sia oltre.

Ha sempre avuto enormi potenzialità trash, è uno di quei personaggi fumantini che spesso non si adattano perfettamente alle dinamiche Formelliane.
E invece, grazie al cielo, esiste ancora gente che non si accontenta di essere comparsa e che diventa protagonista, in bene o in male, mantenendo un contatto con la propria essenza.

Davvero non riesco a concepire quel tracotante disagio che sto leggendo sui social. Non è concepibile, giuro.
Chiariamoci, stra-amo Luis Alberto, vado perennemente in cerca di sensazioni e non sarò nemmeno obiettiva, Spoiler Alert, sono totalmente pervasa dalle emoZioni.
Tocca punte di trash assurde. Alberto tu mi turbi.
Ed io – Trash-addicted- ne ho bisogno. Ho bisogno dell’umana concezione di un calciatore, di vederlo nei suoi estremismi e nelle sue fragilità.
Non si è fatto mancare niente: Luis è sempre incazzato, anche quando segna.
Becere o discutibili, come volete voi, le esultanze polemiche che spesso hanno fatto storcere il naso alla tifoseria, non riesco lo stesso a considerarle indecenti.
Tu chiamale se vuoi, emozioni”…. a uno che gioca così, perdonerei pure il dito medio in mondovisione.

Luis Alberto non deve lasciare la Lazio, MA- MAI- NELLA VITA.

È emozionante, genuino, splendidamente naturale.
Perché il talento è tale in ogni sua forma, in ogni sua espressione, in ogni sua manifestazione è sempre una sorta di “grande bellezza”.
A prescindere dal carattere o dalla continuità, ne vale sempre e comunque la pena.

E mi costa ammetterlo, non sapete quanto, ma per un piccolo MIRACOLO e in cerca di scommesse a du’ spicci : Tare hai avuto ragione te.

Simplemente, Xoxo.

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