Solita Lazio, solite storie, solito trash, solito baraccume.
I social mi offrono sempre un fedelissimo spaccato della tifoseria.
Perché se è vero che in quel di Formello non c’è mai nulla di nuovo, è vero anche che in giro non è che la situazione sia meglio, anzi. 
Dal “caso tifosi vs Acerbi”, al polemicozzo che dura da quasi due decadi: Muro contro muro, anche noto come laziali opposti a Lotito.
Una spaccatura che non è mai stata sanata, un tentativo di nascondere la polvere sotto il tappeto ma, negli ultimi giorni, la contestazione è ri-esplosa in tutto il suo clamore.

Lo “sciopero” degli ultras biancocelesti in occasione del match col Milan per protestare contro il “caro-biglietti”, è tornato a far parlare della situazione difficilissima che sta vivendo la piazza capitolina.

Quando la toppa è peggio del buco.
Parliamoci chiaro, Lotito non è uno che ama placare gli umori, au contraire, è uno di quelli che adora in modo smisurato buttare benzina sul fuoco.
E se vale il detto “in bene o in male purché se ne parli”, allora non so se definirlo un fottutissimo showman in questo mondo dello SHOWBIZ.

Martedì 26, tra la presenza al Consiglio federale e un salto al Circolo Canottieri Aniene per la presentazione del libro di Vincenzo Sanguigni, Claudio Lotito è tornato a parlare delle proteste dei tifosi. Ma anche di Acerbi e del contratto di Sarri.
Intercettato da alcuni giornalisti in centro a Roma ha rilasciato alcune dichiarazioni, riportate da La Presse:

 “Chiedetelo alla Curva. Nessun incidente e scontro durante la protesta per Lazio-Milan? Se non vengono allo stadio con chi li fanno gli scontri.Come si ricuce il rapporto? Chiedetelo ai tifosi. Se la cantano e se la suonano da soli, prendendo a pretesto qualsiasi cosa. Sui 40 euro del biglietto, guardate le altre squadre a quanto li mettono. È lo stesso prezzo dell’Inter e della Juventus, non capisco quale è il problema. Che poi non vengono lo stesso allo stadio è una constatazione di fatto, non è una battuta.Acerbi? Si è chiarito, quando uno sta sotto tensione ci sono anche le reazioni isteriche e di carattere nervoso. Contento di Sarri? I conti si fanno alla fine, la contentezza si esplicita quando uno raggiunge un traguardo, adesso ancora è prematuro. Ho grande considerazione dell’allenatore, lavora h24 sul campo e questo non si discute”.

Io, di solito, ammiro le schegge impazzite. Quelli con una personalità talmente straripante da andare dritti per la propria strada e che se ne sbattono di compiacere gli altri correndo il rischio di apparire impopolari. 
Fatemi però precisare che questo discorso non vale per tutti e non si può cucire addosso a tutti.

Quando sei Presidente di un club calcistico, quando la tua squadra non sta andando granché bene e soprattutto quando la tua tifoseria ti considera un insieme di calamità pari solo ad un racconto biblico, forse essere una scheggia impazzita che dice quello che gli passa per la testa risultando impopolare, non è la cosa migliore.

E se il malcontento della piazza biancoceleste è dovuto per il 50% a risultati nefasti mix di sfortuna e nefandezze nel gioco, l’altro 50% è sicuramente causa del palese complesso del “padre padrone” che non ha mai abbandonato Claudio Lotito.
Ogni sessione di calciomercato ci ha imposto complementi d’arredo che ancora pascolano a Formello.

La brutta sconfitta rimediata nell’ultimo turno contro il Milan a due minuti dalla fine, il derby perso malamente per 3-0 un mese fa, in un certo senso hanno rallentato la crescita complessiva biancoceleste e ridimensionato la stagione.
Attualmente, la Lazio si ritrova al settimo posto, valido per l’accesso in Conference League ma, l’Atalanta con una partita ancora da recuperare, potrebbe far scivolare gli uomini di Sarri all’ottavo posto. 
Non rientrare in un posto europeo, sarebbe ovviamente parecchio deludente…anche se la Conference, almeno per il momento, non la auguro manco al mio peggior nemico.

Allora, penso io, sbraitare ad un microfono che la Curva “Se la canta e se la suona”, mi sembra un’esattezza estrema.
Un’ingiustizia estrema.
Quando la toppa è peggio del buco, appunto.
Le dichiarazioni del patron capitolino sono sempre state poco misurate e folkloristiche, ma un ventennio c’ ha temprato a sufficienza, tanto da renderle iconiche quasi quanto lui.
E sono proprio le sue parole, spesso, il motivo di rottura, “Tanto si sentì tuonare che piovve davvero”, affermazioni sprezzanti che non sarebbero plausibili nemmeno dopo due bottiglie di vino a stomaco vuoto.

Di fronte alla telecamera ama incensarsi e, in parecchie occasioni, il patron capitolino si è scomodato in termini pesantissimi nei confronti della Curva Nord pur di ergersi a CONDOTTIERO ostracizzato da una SPARUTA MINORANZA.
Non ho manco più voglia di raschiare il fondo del barile ricorrendo a milioni di battutine -trite- pur di metterlo in cattiva luce. 
Non ho più manco voglia di cercare/inventare meme perculatori.
Sono piena, satura.
E quello stadio mezzo vuoto, i milanisti a farla da padroni in casa nostra, è stato più eloquente di centomila carognate scritte.
Oramai c’ho fatto il callo e non mi cruccio nemmeno più; Lotito è uno che nemmeno quando si accorge di aver combinato, o detto, una minchiata talmente EPIC da ritrovarsi tutti contro, torna sui suoi passi.
E la querelle “caro-biglietti” ne è l’ultima dimostrazione: ha preferito la sciarpata rossonera.

“Chi vuole avere sempre ragione, cerca l’ultima parola. Chi ha davvero ragione, ha smesso di parlare da un pezzo” .
Ad una certa, bisognerebbe anche insegnarlo ‘sto proverbio.

Simplemente, Xoxo.

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