Certo che non vorrei proprio essere nei miei panni.
Detta con onestà, l’argomento che si affronta è così delicato per alcuni, che spesso ne parlo come chi cammina su un filo ed ha paura di sbilanciarsi troppo.
Rischio di sbagliare le parole, di non riuscire a spiegare la mia opinione, di poter involontariamente prendere una posizione.
E se questo vale per me che mi limito a commentare della serie “un parere in più cosa volete che faccia?”, non riesco proprio ad immaginare l’angoscia di Sarri.
E lo scoglio non si può saltare, c’è un grande elefante nella stanza che verrà affrontato in barba agli sproloqui che leggo su Facebook.
Oggettivamente, la bellissima Lazio sulla carta e col modulo rimaneggiato, non riesce a spiccare il volo. Manca di totale cinismo nel cavalcare dinamiche potenzialmente pericolose, che queste siano offensive o difensive.
Ecco, è inutile far finta che questo non abbia alcun peso.
Però io resto una inguaribile romantica ed in SARRI I TRUST.
Cerchiamo di essere magnanimi e se viene fuori qualche bestemmione, soprattutto, lasciamo da parte i commenti acchiappa like contro il calciomercato che non portano a nulla. 
Io ho la certezza che molti di quelli che la sparano grossissima sui social, prima o poi saranno i primi ad applaudire, saranno i primi ad abbandonare il pessimismo come se la cosa non li avesse mai riguardati.
Per cui aspettiamo di vedere cosa hanno da offrirci questi 11 in campo, come Sarri riuscirà a plasmarli, come si presenteranno davanti al primo vero banco di prova: la Roma di Mourinho.
E, allora, io lascerò da parte l’ottimismo buonista e, se mi accorgerò che tutti gli incazzosi hanno ragione, forse mi unirò al lato oscuro.
E senza il politically correct.
 
APPUNTI SPARSI
Reina: ricordo le tue parate. 
Marusic: Lazzari dove sei?
Lazzari: (leggere Marusic e poi viceversa)
Luiz Felipe: io me fido.
Acerbi: se non ci fosse stato Felipe Anderson, saresti stato il mio BEST della serata.
Hysaj: devi spigne’ forte sulle rotule!
Akpa Akpro: si parla solo di bilanci e 12 milioni… Che noia. 
Cataldi: il Torino ha menato ed è qui che ho capito quanto mancava Leiva. 
(Dal 70′) Leiva: nemmeno ‘na mazzata a nessuno? Mo’ chi glielo dice a Cataldi? 
Luis Alberto: devo essere onestissima e lasciare da parte le emoZZZzzioniiii. A Torino il faro era spento. Dónde estás mi Luis?
(Dal 45′) Milinkovic: è mancata una bella rissa di famiglia, magari dopo un tuo gol rifilato a Vanja. Questione di DNA. (Sei sempre TOP Sergio)
Felipe Anderson: sarò impopolare, ma non me ne frega niente. Ho avuto occhi solo per te. E che nessuno te paragoni più a Correa.
Immobile: alla fine quel che conta, è gonfiare la rete. E punto.
Raul Moro: Io adesso aspetto pure Romero titolare!
(Dal 79′) Muriqi: beh… Dai, 7 in pagella e tutti a casa.
Comunque sia andata, resto dell’idea che questa Lazio avrà grandi chance di portare realmente dei cambiamenti.
Nella mentalità e nelle ambizioni societarie.
Ma la partita va giocata bene e, lo dico con sincerità, quando ho visto sprecate troppe occasioni -senza iniziare a crocifiggere nessuno- ho pensato che avevamo iniziato male, che se si parte così, allora, gli altri pur di non essere attaccati faranno gol.
Todavia, sul fronte social, sono satura del dualismo tra tifosi e società.
Così annoiata delle faide scaturite da etichette odiose che appiccica chi non fa parlare la gente.
Perché se sei pessimista sei “buona cosa”, ma se ti tieni un po’ di ottimismo ad uso personale, sei un LOTITIANO.
Sono stanchissima di sentire parlare di fuffa…. Io che poi non sono né pessimista, né LOTITIANA, né un ca*zo di tutto ciò.
Non mi filo nessuno, vado avanti sperando di finire presto la lettura di tanto tracotante disagio sui social e per tutto il resto: IL PROSSIMO, PLEASE.
Simplemente, Xoxo.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *