Basterebbe l’arrivo del baby sconosciuto Luka Romero per riassumere il mercato delle scommesse di Igli Tare. Storica raccolta di flop nell’incontenibile supponenza e che si concretizzava nell’eterna lotta tra tifosi e dirigenza.
Per non parlare dei parametri zero, Santo cielo. Quando venivano ufficializzati, pensavo spesso: “Ma chi ca*z’è ?".
Da mettersi le mani nei capelli.
Stavolta però, ve lo dico, in me sta nascendo una nuova ossessione: Romero preso a zero dal Mallorca, ha esordito nell’amichevole contro la Triestina e…
Ha fatto dimenticare sia la sua giovane età, sia il NON-prezzo del suo cartellino.
Nello spogliatoio in molti sarebbero rimasti colpiti dalle sue qualità con Sarri che osserva la sua garra e lo ha già cazziato per una rabona di troppo.
Il pequeño del gruppo ha completamente annullato i suoi 16 anni e, grazie ad una buona dose di carattere, non si è intimorito nemmeno accanto a robe assurde del calibro di Milinkovic e Luis Alberto.
Ora, a me il ragazzino piace tantissimo, nonostante io abbia sempre guardato con estrema diffidenza elementi così giovani in casa Lazio.
Mi piace tantissimo perché ha una personalità ben definita che si è notata in una limitata manciata di minuti.
E non è decisamente da tutti.
Ci si prepara ad accogliere la soggezione, l’inesperienza… e invece no, Luka si è esposto e non ha avuto paura di farlo.
Dicevo, a me piace tantissimo, è mai possibile che lui possa diventare un titolare coi sacri crismi?
Capisco che da una parte abbiamo lo scetticismo, ma evidentemente qualche abilità oltre alla giovinezza ce l’ha, a differenza di altri arrivati prima di lui.
 
NOTE SPARSE SU ROMERO
Luka Romero Bezzana è nato a Durango, 18 novembre 2004 ed è un calciatore argentino.
Centrocampista offensivo molto dinamico che ama svariare sul fronte offensivo. È dotato di buona tecnica, sa dribblare in velocità.
Nel 2015, dopo aver acquisito il passaporto spagnolo, è stato acquistato dal Mallorca che lo ha inserito le proprio settore giovanile. Il 25 giugno 2020, grazie all’ingresso negli ultimi minuti di gioco della gara persa 2-0 contro il Real Madrid, è diventato a 15 anni e 219 giorni il più giovane calciatore a giocare nella Primera División.
Luka Romero è soprannominato il ‘mini Messi’. Un’etichetta pesante e cerchiamo di toglierla raga’ perché sennò gli accolliamo addosso aspettative con incluse le nostre più recondite frustrazioni.
Potrei osare la definizione "ragazzo prodigio", uno che a 16 anni è pronto a spiccare il volo nel calcio dei "grandi".
"Che fretta c’era maledetta Primavera", ma Tare è stato assai frettoloso a chiudere il colpo e far firmare un contratto di 3 anni allo sbarbatello corteggiato da mezza Europa. 
E te credo che avverto un po’ di vibrazioni sul suo futuro, ma chi non le sentirebbe di fronte ad una presentazione così?
Talmente enfatica da nominare addirittura LEO MESSI.
Ho come l’impressione che porteremo a casa almeno una piccola percentuale di gioia gaudio e trash interstellare.
Cioè, rendiamoci conto che in squadra con pezzi da 90, non ci dovremmo stupire nel caso si ricordassero di Luka solo quando c’è da far riprendere fiato a qualcuno… Sarri, invece, sembrerebbe di un altro avviso.
Chissà se la tutela del mister renderà più facile la nuova realtà di Luka perché la Lazio ha bisogno sì della scommessa, ma anche della competenza in campo.
Dopotutto il talento non deve essere ingiustamente offuscato da coloro che hanno il nome più pesante sulla maglia, o immeritatamente penalizzato.
Sarri ha una precisa idea di cosa sia il calcio e non viene meno ad esso, neppure quando gli potrebbe tornare comodo puntare sui soliti noti per raggranellare consensi preferendo alle sfide quelli più fattibili.
E così è andata ad Auronzo, quando alla sua primissima uscita, ci ha completamente annichilito.
Romero e i suoi 16 anni WORK IN PROGRESS.
Checché ne pensi qualcuno molto molto scettico, temprato da decenni di scetticismo, io trovo che il ragazzo abbia il coraggio di prendere palla e "rabonare" in estrema scioltezza.
E quando hai vicino gente come Milinkovic, ci vuole davvero il pelo sullo stomaco.
In conclusione volevo fargli un grandissimo ‘in becco all’aquila’. Ne avrà bisogno.
Gli auguro che lontano dal ritiro dove tutto è concesso, dove tutto sembra facile, ci siano un sacco di persone pronte a scommettere su di lui.
Perché quel poco che ho visto, è davvero una bellissima premessa.
Simplemente, Xoxo.

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