Chiedere a me di parlare bene di Felipe Anderson, è scontato tanto quanto una birra fredda alle 2 di pomeriggio in un qualsiasi giorno d’agosto.
Sai che la berrai.
Ecco, per me Pipe è stato una birra ghiacciata in pieno agosto: ‘na roba stupenda!
26 maggio – nonostante il risultato e i fischi dell’ Olimpico, so’ stati gli ultimi 15 minuti di partita più emozionanti, struggenti.
Pipe riusciva ad applicare, anche in un contesto pesantissimo come Lotito che non faceva calciomercato, uno slogan: ” Claudio tenta il tutto per tutto, Felipe è come un figlio‘.
E, stavolta, non è era solo uno slogan.
L’amore è un sentimento positivo e, i sentimenti positivi, non possono essere sbagliati.
Allora mi ritrovo a parlare di FELIPE ANDERSON, quello che ho visto arrivare -partire-ritornare.
Roba che, adesso, mi getta nel disagio più totally.
Non perché non sappia cosa dire, ma perché io lo stra-amo talmente che cose brutte non so’ mai riuscita a pensarle. Figurarsi a scriverle. E quelle belle, dai c̶a̶z̶z̶o̶, le ho sbrodolate su Twitter per anni.
La realtà è una unica intangibile cosa, almeno lo è nel calcio, una regola fisse, un dogma: i contratti scadono e, anche se non dovessero scadere….
Comunque, parliamo di cose belle e non di tecnicismi che non è materia per noi ultimi romantici, perché di cose belle ce ne sono state.
Arrivato il ragazzino-incognita dal Brasile che non spiccicava due parole in italiano.
Il VERO FELIPE, ad una certa, ha smesso di giocare a nascondino… tana libera tutti… (Thanx Pioli, se può dire?)
Le minestre riscaldate non mi sono mai piaciute e le trovo indigeste, a meno che non si chiamino ANDERSON.
M’è sempre apparso come un gran bravo ragazzo, come ce ne sono pochi in giro.
Mai una parola fuori posto, mai una presa di posizione imbarazzante.
Figuriamoci nell’universo calcistico dove c’hanno abituati ai tattoo cafoni, tagli di capelli egocentrici e campioncini narcisi.
Ha regalato certe gioie gaudio, di quelle gioie che, un cavallo di ritorno, fu ‘na bellezza.
C’ha sbattuto sotto gli occhi sfaccettature calcistiche affascinanti ed un carattere fragile che, però, non ha mai rasentato il pietismo per raggranellare consensi.
Dedicato a tutti coloro del “CAVALLO DE RITORNO FA SEMPRE ‘NA BRUTTA FINE”
Completamente proiettato sul gioco alla brasiliana, guizzo, palla a terra, piedi boni.
Il peso di cotanta bellezza si paga con la continuità, ma che Iddio o chi per lui, preservi i giocatori funambolici come l’orso polare in via d’estinzione.
Al bando, dunque, i crismi della staticità. Quello che era ieri non sarà più domani.
O forse, semplicemente, avreste dovuto evitare di cercare un filo logico.
Ed eccolo lì: manuale della seconda chance Formelliana, per capire che c’era lui al centro dell’attenzione.
Il suo saluto è un pugno in piena faccia a tutti “gli ultimi romantici”.
È uno dei più tristi che -io- ricordi da un ventennio a questa parte e sarà uno di quelli che difficilmente dimenticherò.
Ed il merito è solo suo.
La bellezza assoluta agli occhi di chi ama questo sport e riconosce il talento senza stronzate di contorno.
M’ha ripagato di ogni bestemmione tirato quando le cose andavano storte.
E penso che farlo tornare sia stata una delle cose migliori che Lotito potesse fare qua dentro.
Ho simpatie ed affetti così evidenti, non riesco a nasconderli e nemmeno ci provo, alcuni calciatori entrano nel cuore in punta di piedi e poi è difficile farli uscire.
Mi mancherà un botto.
E’ stato intenso.
Il talento è talento e, in ogni sua manifestazione, è sempre una specie di piccolo miracolo.
A prescindere da tutto, ne vale comunque la pena.
Ma solo io sono talmente s̶t̶r̶o̶n̶z̶a̶ che fino all’ultimo spero che FILIPPETTO scoppi a piangere, chiami Lotito per farsi ri-affittare casa all’Olgiata possibilmente con una nursery di 70 mq?
Chiama Feli’ , te famo trova’ Fabiani a Fiumicino….
Nel frattempo, a PIPE e family i miei più cari in becco all’aquila per una storia d’amore bella e possibilmente infinita.
Mi auguro possa essere tutta in discesa e satura di cose belle.
Baci baci, Xoxo 💋