Lo posso dire che, incredibilmente e senza preavviso, mi trovo ad essere soddisfatta? Insomma, dai, onestamente quest’estate le dinamiche erano così apatiche da zero emozione e puro hype inutile.
Tipo BERARDI-GATE e SOW-BOH.
Nessuno scheletro nell’armadio, nessun David Silva con annesso Alessandro Borghese che ribalt l’esito della trattativa sul finale.
Con buona pace di Kamada, l’arrivo di Isaksen realmente è l’effetto oasi nel deserto dei vuoti cosmici.
Ed è andata così, nel modo in cui era più giusto che andasse. E’ chiaro, ognuno ha i suoi gusti, ha le sue preferenze e magari non tutti sono soddisfatti pienamente, però oltre ai gusti personali c’è una forma di oggettività.
Che ti porta a prendere atto del fatto che se un allenatore come SARRI, DAI GUSTI DIFFICILI E I DISGUSTI FACILI, ha espresso il suo apprezzamento, beh, forse non dovremmo essere noi da casa ad avere l’ultima parola
ISAKSEN mi incuriosisce e ho l’impressione che non sarà uno di quelli che cancelli via con un colpo di spugna.
Nel bene o nel male non sarà l’ennesimo Riza Durmisi e affini.
A mio avviso un calciatore di livello qualitativo medio/alto, elevato rispetto a quello degli ultimi anni, che porterà tutti noi a guardare con interesse.
ISAKSEN OLTRE ALLE MIE CHIACCHIERE…
Gustav Tang Isaksen, Hjerk, 19 aprile 2001, è un calciatore danese, attaccante del Midtjylland e della nazionale danese U-21.
È lui, quindi, il rinforzo che andrà a completare il blocco dei laterali offensivi.
Il costo dell’operazione sui 10 milioni di euro più alcuni bonus. Il giocatore firmerà invece un contatto quinquennale da 1,5 milioni di euro a stagione.
Sull’acquisto c’è l’ok di Sarri che lo ha preferito a Karlsson perché può essere schierato a destra.
Come sottolinea La Gazzetta dello Sport, infatti, Isaksen può giocare stabilmente sul settore destro del reparto offensivo.
In questo modo, può consentire a Felipe Anderson di essere il jolly degli ultimi metri, eventualmente anche da centravanti, mossa che diede soddisfazioni la scorsa stagione quando Immobile era infortunato.
L’arrivo del danese è una soluzione in più, in vista di unannata impegnativa.
Nelle 32 presenze nel campionato di Danimarca 2022/2023, l’attaccante è andato in dribbling per ben 158 volte: 58 quelli riusciti. Grande capacità di saltare l’uomo, ma anche decisivo.
È stato, infatti, il capocannoniere della Superliga danese (2022-23): 18 reti in 2.534 minuti.
Gode, inoltre, di un personale primato, come riporta il portale di statistiche Opta, che vede lo vede, nelle ultime due stagioni, il primo giocatore del campionato danese per partecipazione a più reti (23 – 18 gol e 5 assist) più tiri, sia complessivi (102) che nello specchio.
Nonostante ami assolutamente marcare l’elemento “umano”, teoricamente il calcio è incentrato tutto su quello tecnico ed è innegabile che nella scelta di Sarri abbia giocato un ruolo importante.
Sulla carta il ragazzo ha tutt. Davvero tutto.
Adesso parte la gara vera, quella che conta, quella che ciascun giocatore mira a poter vincere: se tra un’ anno staremo ancora qui a parlare di ISAKSEN come parametro di riferimento visti i precedenti esuberi formelliani bruciati o sprecati, allora se lo sarà meritato sul campo.
Mi sento fiduciosa nel seguire la strada che traccerà.
Con un interesse particolare.
La mia sintesi?
Eccola qui: un calciatore giovane pronto ad un grande salto in carriera a cui auguro tutto il bene del mondo.
Niente giudizio, solo l’opinione spesso e volentieri tremendamente paracula. Non vi pare consona? Perché lo è, ecco.
E concedetemi una nota finale:
Ho visto Isaksen fare cose che, se le facesse magari un altro, starebbe fuori 3 settimane per infortunio!
Baci baci, Xoxo 💋