Ma dai, ma per favore!!!
Per favoreeeeee!
Per favoreeee!
Il campionato è iniziato da meno di 10 minuti e siamo già saturi di Dazn.

Ma dico io, ma noi DAVVERO dobbiamo passare OGNI giornata, OGNI partita a maledire Dazn?
Con Sky magari ti puppavi qualche momento di mancata connessione, ma almeno non ti intossicavi sui social e nello sclero più totale.

Comunque…
Io vi giuro, ma ve lo giuro davvero, non so più come trovare un modo originale per commentare lo stesso mappazzone, faccio fatica perché la solfa è INCONTROVERTIBILMENTE la stessa: arriva il tizio X, sono tutta coinvoltissima tra baracconate varie e poi sbaaammm, mi accorgo che, pensate un po’, Luis Alberto te quiero. Siempre, inevitabile.
Che nel frattempo, non sta facendo i Tik Tok in mutande, ma sta in panchina.
Non è una novità e non sto scendendo dalla montagna del sapone, ormai ho capito il giochetto.
Perché a un certo punto Luis non è un pischelletto che cerca una scorciatoia per raggranellare un po’ di presenze in prima squadra e poi vendere tisane tramite Stories Instagram.
Un calciatore che veste totalmente la sua identità, meno populista e più cinico coi suoi scazzi random che considero i momenti più reali e, sinceramente, non è lui quello che deve inquietarci maggiormente.
Amo le persone dissacranti, quando lo sono un po’ con tutti però, di spontaneo generano ingiuste perculate.
Il resto è frutto di un copione già messo in scena e nessuno cade dal pero, nonostante pure Dazn voglia farci puppare “il caso Alberto”.
Ma quale caso, gobbo scritto male.
EL Mago passerà i primi due mesi della stagione a riconquistare Sarri, zittire i pollai a suon di calcio bello.
Tuttavia…
Aspettavo l’entrata dello spagnolo come una bimba aspetta Babbo Natale che le porta la casa country di Barbie.
Dopo mesi in compagnia delle chiacchiere inutili e gossip spicciolo sui dissapori tra lui e la società, non vedevo l’ora di trovarlo al timone del centrocampo.
Ma PORCA MISERIA che delusione a ‘sto giro.

La Lazio è solida, lo dice Sarri.
Tocca essere onesti, non è assolutamente un flop, ma a tratti è noiosa, chiara , netta.
Innanzitutto troppe, troppe, ma proprio troppe occasioni mancanti, ma se becco chi ha avuto la malsana idea di criticare la linea difensiva gli mando Akpa Akpro a casa, come premio.

Il problema non è stata la retroguardia e nel modo più assoluto.
Qualcuno troppo opaco si è limitato al BASTA E AVANZA.
E basta e avanza quando la squadra funziona, diciamo che Luis Alberto avrebbe evitato l’effetto indigestione di quei 20 minuti boni, figuriamoci se c’è chi non ha ingranato proprio.

Momenti di noia e senza ritmo, mancava la capacità di cavalcare crudelmente le dinamiche più intriganti.
La solidità è forse ciò che conta davvero, ma la solidità non è bellezza, l’abbiamo capito da mo ‘.

Lazio, che dilemma. L’equilibrio o Luis Alberto?”, scrive Il Messaggero nelle sue pagine interne. La presenza del Mago porta fantasia, però con lui si perde compattezza. Sarri è di fronte a scelte importanti. E venerdì all’Olimpico arriva l’Inter….

La solidità è SOLIDA, ma perde lo spettacolo e, per quanto se ne voglia dire il contrario, il calcio è pure uno show televisivo.
Alla fine ciò che conta è fare risultato. Amen.

Si prospetta davvero un anno lungo, ma proprio lungo.
E comunque Patric non mi ha ridotto a rimpiangere Luiz Felipe come il Felipe Anderson prodigo.

Sarà un anno lunghissimo aspettando che Mourihno faccia qualche baracconata delle sue e si riprenda prepotentemente tutte le telecamere di Dazn.
Se tanto mi dà tanto da qui a Natale, col Mondiale di mezzo, mi troverò a ricordare con malinconia il Bodø/Glimt in Conference League.

Intanto abbonati a Dazn non perdonate, perché sanno perfettamente ciò che dicono.

Simplemente, Xoxo.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *