Ivan Provedel parla in conferenza stampa dal centro sportivo di Formello a pochi giorni dall’inizio del campionato..

«Ringrazio Tare e la società per aver portato a termine questa trattativa così lunga. Non c’è un’età, ho avuto anche un infortunio che mi ha rallentato. Penso ogni giorno solo di fare il massimo per migliorare e dare un contributo alla squadra per gli obiettivi di raggiungere. Per me è un onore essere qui.

Io l’ho sempre voluto fare sin da piccolo, ho sempre avuto il sogno di fare il portiere ad un certo livello, poi ho avuto un percorso che mi ha messo davanti ad un bivio in cui ho pensato “o faccio il portiere o faccio il portiere” e così è stato. Da piccolo ho visto Toldo contro l’Olanda e mi sono innamorato del ruolo. Marchetti l’ho incontrato da avversario, ho visto cosa ha fatto qui e mi è piaciuto molto seguirlo, mi ha ispirato.

Io mi allenavo ogni giorno pensando di migliorarmi e farmi trovare pronto se la trattativa fosse andata in porto, ci ho sperato ogni giorno. Sono un professionista e volevo entrare il prima possibile in condizione.

Ho sempre sognato di giocare ad alti livelli, sarò sempre grato a Castellammare di avermi dato delle possibilità nonostante l’infortunio. Io sono qui, ma non ho ancora fatto niente, devo dimostrare di poterci stare.

Maximiano?
Io non penso alla concorrenza, ma solo a fare quello che chiede il mister che pretende molto. Il mio pensiero è imparare quello che vuole, farlo al meglio ed integrarmi coi compagni. Poi starà a lui decidere chi schierare ogni partita. Io non voglio altri pensieri.

Sono sincero, mi fa piacere sapere di aver grandi numeri, ma non ci faccio caso perchè io non li vado a vedere. Questo è un mondo che viaggia velocissimo, se fai bene vai bene… Se no il giudizio cambia in un attimo. Il calcio va nella direzione del portiere che esce e gioca coi piedi e io mi adeguo, ma devo solo dimostrare sul campo di meritare fiducia.

Olimpico, uno stadio che da avversario mi ha dato tanta emozione e penso, ne sono certo, me ne darà ancora di più col pubblico che tifa con me e non contro».

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