Basta la parola – il resto è chiacchiera.
(Stanisław Jerzy Lec, Pensieri spettinati, 1957)

Quando si parlava di Muriqi al CSKA, Igli "il saggio" con zero acquisti all’attivo in questa sessione invernale mentre gli altri club, nonostante indici di liquidità EPPUR SI MUOVONO, ha smentito tutto.
Dopo quasi due decadi, il tifoso laziale vorrebbe un uomo a cui affidarsi e non uno pronto a puntare il dito contro il mondo pur di tirarsi fuori da scomode dinamiche in pompa magna. 
Con questa allusione nella mia mente è apparso subito Tare:
«Dovete portarci rispetto come facciamo noi con voi. Noi abbiamo dei problemi da risolvere e dopo averle risolte dobbiamo fare delle cose in entrata» .
E ancora:
«Su Muriqi non c’è nulla, la trattativa col CSKA Moscia non c’è nulla, sappiamo cosa dobbiamo fare in condivisione con l’allenatore, per chi vuole fare disinformazione si raccontano cose che non esistono» .
E poi la stilettata finale:
 «Noi abbiamo problemi con l’indice di liquidità, una volta risolti questi problemi dobbiamo cercare di portare giocatori che aiutano la squadra e Sarri» .
E ma che mappazzoni ‘sti discorsi, che grandissima noia le frasette imbonitorie. 
Ora, voglio dire, tralasciamo tutti i discorsi sull’indice di liquidità, nel 2022 dovrebbe essere abbastanza chiaro che se aspettassimo davvero la cessione di Vavro o Muriqi, staremmo qui a suon di fake news fin quando il riscaldamento globale non c’avrà uccisi tutti.
 Capisco, d’altro canto, che chi gravita intorno agli alti corridoi delle società calcistiche abbia altre mentalità ed ha il disperato bisogno di inculcarci un altro tipo di pensiero.
Fatico a normalizzare certe pratiche MEA CULPA (Forse o forse manco per niente) ma, a prescindere dai discorsi di principio, non è oggettivamente di cattivo gusto che la prima cosa detta all’inizio di una conferenza pre-partita in Coppa Italia sia stata: "Dovete portarci rispetto come facciamo noi con voi"?!
Cioè, ma dai! E’ una sgarbatezza, è oggettivamente una sgarbatezza unica e, tale sgarbatezza è più che sufficiente per mettere sul MUTO.
Se la Lazio ha difficoltà economiche lo dici con limpidezza, ma se la prima cosa che ti preme non appena ti trovi davanti un microfono è sputare veleno, per me sei uno screanzato, punto. E l’esser screanzati ed esser risentiti per qualcosa, sono due cose molto diverse, caro il mio Tare.
Guardate, a me non frega proprio niente di puntare il dito contro nessuno perché sono stata la prima ad applaudire Lotito quando portò Sarri, ma se inizio a vedere Igli affamato di visibilità peggio di molti altri e pretestuoso, allora quantomeno mi dissocio.
Che poi, oh, ma se il tifoso aspettasse uno o due acquisti, quale sarebbe problema, fammi capire Tare? Dobbiamo davvero riprendere a fare i discorsi alla "sconfiggeremo gli strapoteri del Nord"?
Il tifoso ha tutto il diritto di mugugnare se percepisce alcune mancanze o davanti a parecchie lacune, non c’è nessuno che possa fare la morale. Che qua sono tutti per indice di liquidità e fax rotto. Do you Remember?
Per il resto, vi giuro, i livelli di saturazione da me raggiunta nei confronti di calciomercato toccano vette altissime. Sono in procinto di esplodere.
Ora, che la tarantella solita sia trita e ritrita è abbastanza ovvio.  
Quindi, l’atteggiamento di Igli, le sue parole, le sue lagne, il suo ‘non comprendere’ quando non conviene comprendere, è così insopportabile che c’ha fornito un miliardo di assist per farci stare comunque lontani dalla sua parte.
Mappazzone per mappazzone a questo punto che parli Lotito, brontolamento per brontolamento, preferisco i suoi. 
Ancora meglio se ci ammorbasse con le risposte sul valore di Akpa Akpro pure nei pre-partita e non solo a Report.
"Le parole stanno alle chiacchiere come l’arrosto al fumo".
Simplemente, Xoxo. 

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