"Come dice Guardiola, giocare con l’Atalanta è come andare dal dentista"
Cit. Maurizio Sarri nella conferenza stampa di venerdì 29 ottobre.
Al netto del baraccume dei commenti su Muriqi apparsi sui suoi social nelle ultime 48 ore, ho trovato anche persone che esprimevano concetti strutturati e non solo deliri emozionali.
Allora, lo so che l’argomento è spinoso e che questa stagione è davvero altalenante,  però, scusatemi, io non posso dedicare mezz’ora a Vedat.
Non ce lo leveremo dalle balls, gente.
Le indiscrezioni sul ritorno al Fenerbahce le leggo da mesi eh, però, sapete com’è, un conto è leggere un conto è vedere con i propri occhi. E quando dalla panoramica del calciomercato non è apparsa nemmeno una conferma striminzita, beh, io ho davvero ho smesso di pensarci.
E la mia non vuol essere un’opinione calcistica, bensì umana.
Pietra sopra.
Sono arrivata alla partita di Bergamo senza sapere quasi niente, senza giudizi e pregiudizi.
Diciamo che al netto di tutto quello che si può dire, scrivere, pensare, non riesco bene a individuare chi sia stata la vittima e chi il carnefice.
Insomma, qui non si parla del classico match noia/abbiocco/sono-rimasti-negli spogliatoi, anzi, ci siamo trovati a godere di un vero spettacolo televisivo oltre il calcio. E non un baratro che per molti è senza fine. 
E parlo del fragilissimo equilibrio in campo e della comprensibile emotività della tifoseria biancoceleste.
Temo che persino una delusione, tutto sommato sciocca come un pareggio contro una squadra assolutamente degna di nota, possa essere motivo di rottura di pelotas e di ritorno nel baratro.
90+ MALEDETTO RECUPERO
Atalanta-Lazio è stato il BIG MATCH per antonomasia, un manifesto di potenza, resistenza e bellezza. Comunque sia andata. 
Mi è piaciuto davvero tutto o quasi, davvero ogni azione "maschia", l’ho trovata dinamica e con ritmi altissimi, ho visto una Lazio intenta a concentrarsi solo sul risultato cercando di farsi il grande regalo: espugnare Bergamo.
Il pareggio ci va stretto soltanto per la natura dei due gol subiti e, probabilmente, fa più comodo alle rivali per un posto in Europa.
Un sogno, sembrava un sogno, ma poi…
Di sicuro si mangia i gomiti Sarri che aveva sfiorato i tre punti prima della doccia gelata al 94° firmata De Roon. 
La Lazio si è difesa con ordine, ma al primo errore i bergamaschi non hanno perdonato e così nel FIRST MINUTE di recupro, apparecchiano sapientemente la beffa: Marusic sbaglia l’intervento e poi perde il corpo a corpo con Zapata che fulmina Reina.
Nel secondo tempo, il copione è stato praticamente IDENTICO.
L’unico appunto è sulla Curva bergamasca. Ritengo RIPROVEVOLE ciò che è successo a Pepe Reina. 
Ma Gasperini non ne parla? Non polemizza? Non fa le pulci? Chiama la VAR, Gasp! Su ‘A mano de Demiral, che da oggi sarà un mio tormentone.
E dopo il gol di mano, l’assist di gomito. Siamo pari Zio Gasp?
Per il resto…
Io capisco quando leggo commenti pieni di delusione, ma capisco ancora di più quelli onesti che mi hanno fatta riflettere al contrario di alcuni che non possono essere presi in considerazione perché sono profondamente intrecciati alla persona di Reina, Muriqi o chicchessia.
Di fronte ad una squadra in cerca di nuova identità, che ha bisogno di stabilizzarsi e definirsi, capisco l’incazzatura, capisco tutto, a bocce ferme però, ho visto comunque una Lazio belliSSSSSSima, come da Vangelo del SARRISMO.
Alla fine della fiera che dire?
Sarri continua a sembrarmi l’allenatore più azzeccato, pronto a dire le cose in faccia, un toscanaccio fumantino che non ha bisogno di indorare la pillola.
Io sto con MAU e non con chi prova a spiegare come funziona il calcio su fb  segnando la linea di demarcazione tra il bello e il brutto, ne ho sinceramente stracolme las pelotas.
Sì, sì, ragazzi, lo so, non sono scema, lo so che Verona e Bologna sono state HORROR, è inutile rimembrarlo con pippardozzi triti e ritriti.
Lo so, so tutto, mi tengo pronta e sto già preparando una nuova lista di imprecazioni che potrò sparare fuori al momento opportuno.
Intanto, però, voglio godermi il momento, voglio godermi  il piacere di aver visto qualcosa e non l’insopportabile vuoto cosmico.
Insomma, se la lontananza da polemiche durasse anche solo un mesetto, sarebbe comunque grasso che cola, sarebbero litri di bile risparmiati.
E’ successo altro?
Con Luis Alberto in campo, comunque raga’, di ciofeca manco l’ombra!
Possiamo un minimo attenuare o dimezzare, perché abolire ‘sto caspita di difattismo so che è impossibile, PLEASE.
Disfattismo croce della vita del tifoso medio che mantiene un minimo di ottimismo per uso personale. 
Cioè, dite le stesse cose da mezzo secolo a questa parte (manca il difensore centrale come mood pure per la prossima vita), dai siate bravi, un po’ de tregua.
Let It Be, o nel mio caso, Let It Cri.
Simplemente, Xoxo.

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