Durante le vacanze di Natale, mi sono voluta dedicare al trash, quello vero, quello che noi umani non potremmo nemmeno lontanamente immaginare se qualche pay TV non ce lo schiaffasse in prima visione assoluta. Di tutta quell’abbondanza che Netflix offre, mi sono persa tra le varie "Real casalinghe" miliardarie che di reale hanno ben poco beandomi alla vista di scarpe, borse, cagnolini coi collari in diamanti…..
E adesso qualcuno informi Tare che sono assai più interessanti della sessione invernale di calciomercato biancoceleste, che ho aspettative talmente basse da preferire le "Real casalinghe di Beverly Hills".
Tra Lotito che sbraita contro il suo Ds perché non ha avuto idea migliore di Muriqi, il buon vecchio Igli é stato chiaro: appena torna Lulic siamo al completo.
Non mi sembra abbia preannunciato sorprese all’orizzonte.
Lasciando le "Real casalinghe" e le sterili parole del direttore sportivo albanese, vorrei parlare della partita vinta contro la squadra di sua maestà Franck Ribéry che, dopo più di vent’anni, si è visto togliere la palla da Wesley Hoedt. SENZA FALLACCIO. Eh sì, qualcosa di pregevole l’ha fatta anche Wes e quell’immagine resterà per me indelebile nelle prossime 12/24 ore. Oh, provateci voi a togliere la palla a Ribéry…..
Effettivamente pareva brutto lasciare la tifoseria biancoceleste senza manco ‘na gioia e pareva ancora più brutto non regalare un rigore alla Fiorentina sul finale come fu lo storico CAICEDO SU PEZZELLA.
All’Olimpico la Viola ha sfruttato un penalty a seguito di un episodio nefasto della difesa a 3 Inzaghiana. (‘Sto termine è super cool). Strakosha ha sbagliato il rinvio regalando palla agli avversari, -Pepe Dónde estás?-, ma non crocifiggete Tommasino, limitatevi ad un -Ripijate, please-.
Comunque, la morale della favola è presto spiegata: cross in mezzo per Vlahovic che viene vistosamente trattenuto da Hoedt. Per Abisso è rigore e la decisione viene confermata dal Var. 
Mais Ca va sans dire… il FATTACCIO, non toglie il merito alla squadra che, seppur non immersa nello scintillio, la partita perfetta è quella che se vince. Punto.
Non è stata bella, lungi dall’essere bella, ma serviva assolutamente una vittoria ed è arrivata.
Tra calciatori bellissimi tipo MILINKOVIC che si scopre addirittura portiere aggiunto, perché lui tutto può, una boiata ci sta pure senza troppo rammarico.
Così per riempire minuti dove oramai succedeva pochissimo.
Che minchia dici?- penserete, giustamente pure.
L’avevamo però pensato tutti ieri: in bene o in male purché si vinca.
È, comunque, un passetto in più.
Contro la Fiorentina la Lazio ha deluso forse, ma non ci ha fatto imprecare.
Aspettati il peggio e spera per il meglio, vista la stagione e le nostre certezze crollate contro quelle di bassa classifica, il potenziale nefasto era altissimo.
Come tutte le altre gare, la gang di Inzaghi non era riuscita a chiuderla e si teneva in bilico su un vantaggio striminzito che, in tante partite, era finito tra reflusso gastroesofageo e parolacce.
Caicedo nell’overture con un gol stellare, poi MILINKOVIC e Luis Alberto che sanno sempre dimostrare quanto davvero sia bello il calcio nei suoi virtuosismi e tecnicismi anche a chi non lo sa giocare.
 E so’ pochissimi quelli capaci di sussurrare a noi a casa solo sfiorando un pallone, di regalarci una emossioooneee.
La GRANDE BELLEZZA che coesiste continuamente con cose un po’ più trash, tipo i rinvii di Strakosha (amen) e Radu stanco.
Immobile ha speso le sue carni e, sinceramente, non avrei torturato il povero Ciro tra dolori ed infiltrazioni. Semmai lo avrei tirato in causa a gara in corso. Ho sofferto per Ciro mentre Inzaghi dimenticava nuovamente Pereira o, perché no, non concedeva una minima chance a 20 milioni suonanti.
È una perversione con cui abbiamo imparato a convivere, come quella di una difesa che si regge solo sul talento di Acerbi e sul continuo "sculamento" degli altri interpreti.
Patric sei bellissimo, carinissimi pure Hoedt e Luiz Felipe, ma ogni azione è un brivido felino lungo la schiena….
Sarebbe il caso, oggi, tra post al vetriolo, stipendi non corrisposti e presunti malumori, di chiedere a Tare di dare una mano.
Aggiungi un giocatore a tavola….ma, lasciatemi dire, è un’aspettativa inutile.
Il mood è presto spiegato, ovvero Lulic sarà l’acquisto del 2021. E mi sta pure bene, perché quelli che fanno legna li stra-amo, ma facce nuove, forse e dico forse, avrei gradito.
Riporre ogni speranza sul ritorno di Senad fermo dal 10 febbraio ( 5, non ricordo) , non mi pare poi troppo logico. 
Ma, si sa, il campionato è roba fragile e rotta coi suoi estremismi, fragilità, incertezza.
So’ anni però che si va cercando l’erede a sinistra....Fares, dove stai? 
La classifica è apertissima, con un Sassuolo nelle alte vette, lo Scudetto quest’anno equivale al quarto posto, terzo per gli ottimisti spinti. (Tra questi mi ci metto anche io).
Tutte le altre poi, tranne rare eccezioni, stanno vivendo nell’altalena perpetua tra picchi-abissi.
Eh già, è un campionato proprio strano e strano, spesso, significa pure più bello.
All’alba del 2021, c’è solo un Credo a cui aggrapparsi: a ca#€o duro verso il futuro!
Osa: se non t’arrampichi, non puoi cade’
 

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