In tanti invocano Strakosha a gran voce come primo portirere non solo fino a fine stagione, ma anche per il futuro. Poi ci sono quelli come me, i nostalgici, pochi forse e qualche volta un pò arrabbiati con lui, però ci crediamo ancora in Federico Marchetti.

 Il ruolo del portiere si sa, è sempre quello più delicato, è sempre colpa tua quando una gara va male e secondo me, ce ne vuole di carattere per sopportare le critiche e quel non avere mai la stessa importanza che ha un centravanti, o un centrocampista. Tanti dimenticano che a volte è proprio quell’estremo difensore tra i pali che ti salva togliendoti le castagne dal fuoco. Tanti dimenticano sì, la memoria del tifoso spesso è cosa flebile e tanti hanno dimenticato in quante occasioni ci salvò proprio il giocatore venuto da Bassano del Grappa.

Sarò impopolare a dire ciò in questo periodo per nulla roseo per Marchetti, reo della papera su Nainggolan al derby soprattutto. Tutti sbagliano, anche quelli immensi, anche Neuer candidato al Pallone d’Oro, anche il granitico e longevo Buffon. Quando ballò la fascia di capitano che venne assegnata, meritatamente a Biglia ed io non volevo un capitano romanista, Marchetti era stato tra i papabili ed in molti reclamavano la sua nomina. Perchè lui alla fine nella Lazio ci crede e gli infortuni, magari troppi, nel calcio son cosa nota.

Nulla contro Thomas Strakosha, quel giovane “panchinaro” della Salernitana che ha stupito tutti, ma perchè buttare la croce su Federico per una, due, anche tre papere? Credo che sia l’emotività spesso a beffarlo, “emotivo” sì, perchè di nervi saldi ne ha davvero pochi, forse è questo il suo peggior di fetto.

E mentre in molti invocano Strakosha a gran voce, io ed altri come me, nostalgici, aspettano un suo ritorno: avanti Federico, riprenditi la Lazio!

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