Il nostro retaggio ed il nostro blasone conferitoci da 116 anni di storia finisce nella barzelletta nella quale ci hanno trasformato e nel calderone degli sfottò che ci stanno dedicando tutti quanti, i social ne son pieni. Oggi è stato scritto forse il capitolo più umiliante agli occhi dell’Italia intera e non solo. Credevate, come noi, nell’arrivo di Bielsa? Bhè, lasciatevelo dire, avete ed abbiamo dato troppa fiducia al nostro caro presidente!

 “La  Lazio è mia”, permettimi caro patron capitolino e salernitano, la Lazio è di chi la ama. Non ti è dovuta, è un onore, ma questo non lo hai mai capito ed è stato l’errore più grande. Sì, è tua sulla carta e forse solo tua rimarrà perchè il clima di disamore verso questa società oggi ha raggiunto il suo massimo apice. Sono laziale e lo sono da sempe, come tanti altri che “di Lazio si sono ammalati inguaribilmente” e che lo erano anche quando fummo sbattuti in B per ignominia. Ci avevate promesso la Champions ed è arrivato Perea, avevate promesso uno scudetto entro i primi anni dell’era Lotitiana e ci avevate promesso, tronfi per quella Coppa storica con cui campate di rendita a vita, di combattere gli strapoteri del Nord eppure… Sempre i fax rotti a Formello, chissà che non sia successo anche durante l’accordo con Bielsa!

 

La garanzia del nuovo allenatore in panchina ci avrebbe portato anche i nomi in campo, ma Tare non si deve preoccupare perchè lì fuori c’è un esercito di svincolati: infatti Mauri è stato il primo della lista! Quelli in bilico che erano ai margini del progetto ed i fantasmi che vagano stipendiati per Formello la cui situazione era da valutare, non abbiano paura, Bielsa non arriva più. Acquisti di livello, ma permettete il mio essere insolente, i top club vi hanno mai sentiti? Ah già, colpa dei fax difettosi, dimenticavo. 

 

E allora a tutti mi vorrei rivolgere: giocatori e tifosi. Lo faccio con la visone forse troppo romantica che parla dell’onore di vestire e tifare l’Aquila. Una visone che è rimasta ai tempi indietro, a tanti anni fa quando grandi uomini militarono tra le nostre fila, sederono sulla poltrona dirigenziale e sulla panchina. Uomini che non avrebbero mai permesso l’ennesima umiliazione e non avrebbero gridato al “Bielsa nuovo allenatore” per poi lasciarci nel baratro che precederà il Ballardini di turno. E’ inammissibile arrivare a due giorni dalla partenza per Auronzo senza nemmeno una squadra. Biglia, Candreva, Keita, Marchetti, andatevene, cercate di meglio e lasciate i dilettanti ai dilettanti. Stefano Mauri , e lo dico con tutto l’amore che posso perchè il suo addio mi pesò più di quello di Klose, son due anni che va avanti questa storia. La “clausola scommesse” e si battono il petto per questo quando ci son cose assai più immorali perpetrate da anni. Non tornare Stefano in una società che non spese neanche due parole davanti alle accuse mosse, ma si defilò nel silenzio totale. 

 

Adesso mi raccomando; correte ad abbonarvi, andate ai derby, però poi non dite che non ve lo siete voluto un pò anche voi. E lo dico a me stessa, che qualche volta ho ceduto. “Rivoluzione”, “una nuova Lazio”, ma che belle parole! Caro presidente visto che sei intelligente, perchè credo tu lo sia, dovresti ammettere che si è raggiunto il punto di saturazione ed più bel colpo di mercato nella storia biancoceleste sia rimasto solo quello di venderla. Fai l’ultimo gesto per non farti odiare mai più ed emetti il comunicato unico: ” la SS LAZIO è in vendita!”

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