Non saranno più le discussioni su fuorigioco presunto o meno, su punti persi e guadagnati e su posizioni in classifica a riempire i discorsi sulle tavole italiane, nei bar e sulle spiagge. ll campionato è finito ed ora le luci dei riflettori si accendono sul mercato. 

 E’ stata la stagione delle panchine traballanti e sul taccuino dei cattivi ci sono passati proprio tutti. Sotto le luci dei riflettori la convulsa situazione del Palermo, spesso ci si è chiesto cosa davvero passasse per la testa di Zamparini che davvero non si è fatto mancare nulla raggiungendo un numero di cambi in panchina da record. La samp anche non se l’è vista bene e dopo l’addio di Zenga, è arrivato Montella ma la squadra non ha preso quota neanche con l’areoplanino. Pratiche di divorzio anche in casa giallorossa, Garcia si è trovato al collocamento ed è tornato Spalletti. Il toto-allenatore che tiene col fiato sospeso, è senza dubbio quello a Formello. Pioli è stato liquidato pagando colpe che non aveva, Inzaghi è ancora nel limbo del futuro incerto e Lotito non si è risparmiato a sparare nomi: dalla bozza di contratto per Mihajlovic, all’interesse lampo per Sampaoli, Ventura, Prandelli e chi più ne ha, più ne metta. Anche a Milano c’è stato un cambio improvviso che ha visto l’arrivo di Brocchi in prima squadra e il saluto di Sinisa. 

 

VERSO L’EUROPA A SUON DI SASSUOLATE- La sorpresa del campionato, è stata sicuramente il Sassuolo. Una scoperta ed una conferma, perchè già l’anno prima la squadra di Eusebio Di Francesco, aveva fatto vedere i suoi numeri. Saliti sul treno Europa, adesso aspettano la finale di Coppa Italia tra Milan e Juventus, sperando in Dybala e compagni. La piccola provinciale ha combattuto gli strapoteri della Serie A e qualcuna tra le solite note, si è scansata. Sassuolo tra le grandi ed il tecnico neroverde si è dimostrato uno dei migliori in circolazione. 

 

A CACCIA DI RECORD– L’ultima giornata di campionato, ha regalato emozioni da record. Il Napoli ha conquistato il secondo posto ed è in partenza per l’Europa Vip. Non è stato solo questo però ad infiammare gli animi dei tifosi partenopei, ma la stagione calcistica, verrà soprattutto ricordata nel nome del Pipita Higuain. L’uomo dei record, il bomber più prolifico di tutta la Serie A negli annali della storia. Anche i biancocelesti hanno avuto un’ultima gioranta da brivido: brivido l’hanno fatto venire i difensori “horror” davanti l’attacco della Fiorentina, ma galeotto fu un rigore e Miro Klose ha raggiunto Goran Pandev piazzandosi sul trono per due come il più forte marcatore straniero in 116 anni. 

 

CHI CI SALUTA– Choc Hellas Verona, saluta la Serie A e retrocede. Chi l’avrebbe mai detto un anno fa? Si salva invece, meritatamente o no son punti di vista, il Palermo dello schizofrenico Zamparini che, orfano del gioiello Dybala, quest’anno ha vissuto tempi duri. Saluta anche il bianco Carpi forse dal calcio molto classico e un pò superato, ma dalla tigna di chi ha combattuto fino all’ultimo e avrebbe meritato un secondo giro sulla giostra A. Stellone anche non ce la fa e seppur meritando la salvezza, il Frosinone dice “arrivederci” a testa alta e che sia un arrivederci a presto, glielo auguriamo.

 

TANTE ALTRE EMOZIONI– Non importa quale sia la posizione in classifica, le emozioni son gratuite soprattutto se a regalartele è un grande che se ne va. Luca Toni saluta non solo Verona, ma il calcio. Top player “made in Italy” ha chiuso la carriera da calciatore e chissà, forse lo rivedremo in panchina, pensate se al Palermo! A Zamparini manca solo lui! all’Olimpico invece, nonostante l’asfaltata della Viola, la commozione non è stata intaccata per il saluto di Miro Klose, come già detto uno dei due marcatori stranieri più forti di tutti i tempi. “Danke Miro” ed è stato brivido. Il panzer però, di attaccare gli scarpini al chiodo non ne ha voglia e dimostrerà ancora che, in questo mondo ossessionato dalla gioventù, la carta di identità non è che un foglio.Bomber dei bomber in madre partria Germania, icona assoluta del calcio nostalgico, ci ha dato il privilegio di poter dire un giorno: “Io ho visto giocare Miro Klose”. Danke Miro!

 

Questo campionatoi è stato quello più intenso degli ultimi tempi: ha fatto vedere che l’età, nel caso di klose e Totti è solo un numero. Che una piccola provinciale può combattere gli strapoteri della Serie A. Che le emozioni non dipendono solo dal posto in classifica, ma dal cuore. L’anno degli addii e dei record… a presto, cara Serie A.

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