Le parole di Carlo Alvino a Yes We Lazio : l’amore per il Napoli, un’occhiata alla Lazio, i consigli per chi sogna di intraprendere questa professione ed il cuore di un grande professionista, tifoso prima di tutto.

 “Un giorno all’improvviso mi innamorai di te”: Napoli suo grande amore. Mi racconta il primo ricordo di quando scattò questa scintilla?

Eh, bella domanda questa. Il mio primo ricordo del Napoli, dobbiamo forse tornare indietro di una cinquantina d’anni. Siamo verso la fine degli anni sessanta,  era un Napoli-Vicenza con il gol di Altafini al Fuorigrotta. Io ero un ragazzino e la mia fortuna era stata quella di nascere e abitare a 50 metri dal San Paolo, quindi appena capitava l’occasione, scappavo letteralmente di casa, attraversavo la strada ed ero già allo stadio. Questa partita la porto nel cuore, perchè forse proprio quella volta scoccò la scintilla e questo mio folle amore per il Napoli.

 

Il suo folle amore e la professione. Lei non ha peli sulla lingua ed è uscito fuori dall’omologazione della telecronache sterili dove nessuno si sbilancia mai, portando il cuore nel suo lavoro. Non nasconde mai il tifoso che è in lei, allora le chiedo un consiglio per chi vuole intraprendere questo mestiere.

 Io sono dell’avviso che bisogna essere animati da una grande passione: si deve decidere cosa si vuole fare ed alimentare questo fuoco ogni giorno. Questa è una professione bella, ma anche difficile perchè oggi gli sbocchi occupazionali diventano sempre meno. Allora io dico che non bisogna arrendersi. Questo è ciò che ho fatto  sempre io, nonostante le porte chiuse in faccia. Mi ricordo ad esempio la prima volta, quando ebbi la fortuna di incontrare un collega più grande di me che aveva bisogno di un giovane collaboratore. Dopo una settimana venne da me e mi disse: “Carlo, non è il lavoro per te. Mi dispiace, ma dovresti dedicarti ad altre cose. Il giornalista non lo puoi fare”. Io non mi sono però arreso ed ho continuato pensando che avesse sbagliato nella sua valutazione. Ho continuato finché le porte si sono aperte, la perseveranza è la prima cosa.

 

Per le donne questo mestiere è più difficile perchè ci troviamo in un mondo prevalentemente maschile.

 Hai ragione: per la donna è più difficile. Però la donna ha un vantaggio, ha la capacità di osservare e di capire. E’ curiosa ed ha quella marcia in più che l’uomo non ha. Allora si devono sfruttare queste doti che sono la base del mestiere: curiosità, intraprendenza e saper osservare.

 

Parliamo della Lazio: l’anno scorso avversario per voi ostico, quest’anno irriconoscibile. Cosa ne pensa e chi secondo lei è responsabile di questo crollo?

 La vicenda Lazio, occupandomi di Napoli, la vivo da lontano, un pò distante ma attento mi sono fatto un mio pensiero. Credo che quest’anno la Lazio abbia pagato la mancata idea di rosa competitiva che voleva restare in alto. Credo che Pioli abbia pagato il prezzo più alto ed era il meno colpevole. Non doveva essere esonerato. Colpevole è stata la dirigenza forse, ma non certo lo staff tecnico.

 

Quale giocatore del Napoli secondo lei, sarebbe utile alla Lazio?

 Senza andare sul nome dei nomi, Gonzalo Higuain che farebbe bene ovunque, io credo che alla Lazio servirebbe un giocatore come Koulibaly, è il primo nome che mi viene in mente. Un difensore forte, veloce, gioverebbe al reparto dove quest’anno la Lazio ha sofferto qualche battuta a vuoto di troppo. Oppure consiglierei anche Albiol. Se Biglia dovesse andar via, allora Valdifiori ed in attacco sarebbe utilissimo Gabbiadini.

 

Arriviamo proprio a Gabbiadini: Higuain l’uomo dei record entra nella storia, 36 “O’ Castagnello” come ha detto lei. Però a pagarne il prezzo è stato proprio Gabbiadini, rimasto nell’ombra ed ai margini della squadra. Lei , in tutta sincerità, consiglerebbe a Gabbiadini di andar via o di restare?

 Egoisticamente da tifoso del Napoli, spero che rimanga perchè per me ad oggi è il più forte attaccante italiano. Da tifoso spero questo, ma se faccio un discorso più ampio, allora per il suo valore gli consiglierei di andare via da Napoli e dimostrare quanto vale in un altro club. Potrebbe essere titolare ovunque eccetto che nella Juve perchè il posto di centravanti è già ricoperto.

 

Parlando proprio di Juve, secondo lei è davvero una macchina da guerra pefetta? E cosa o chi invidia a Max Allegri?

 Alla Juve invidio l’organizzazione. Parla

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