Vediamo, vediamo un po’: dire è la Juve e ci sta andrebbe bene? E’ soltanto l’epilogo che davamo per scontato quando da una parte c’è la squadra quasi campione d’Italia e dall’altra quella ancora convalescente che non ha una vera e propria identità?

La Juventus faceva una partitella d’allenamento e la solita Lazio che per qualche minuto ti illude e poi delude, che si ritira indietro a far catenaccio dopo due reti di svantaggio ma che lo stesso non argina la cavalcata degli avversari, perché quelli sì che sanno giocare. Quelli sì che hanno i giocatori da 100 milioni come Pogba, i mostri come Dybala, che credetemi, a parametro zero non si trovano in giro. Il laziale allora che fa? Sospira e dice: “contro di loro ci sta” e mi viene il pensiero che forse anche gli undici in campo abbiano varcato i cancelli dello Juventus Stadium con una soggezione reverenziale. E allora non ci sto più! Non ci sto più per il semplice fatto che non si può sputar l’anima contro un Palermo quasi retrocesso, contro l’Empoli che non avendo obiettivi ed avendo la salvezza in cassaforte si è fatta una gitarella a Roma ed arrivare poi senza i giusti attributi quasi a buttarla via contro una grande in una grande vetrina!

ACCORDI E DISACCORDI- Della serie “salviamo il salvabile”, nonostante il risultato si stato lapidario, Marchetti in qualche occasione ha chiuso la saracinesca ed ha tappato le voragini difensive, il rigore di Dybala non lasciava spazio all’immaginazione e perciò non facciamogliene una colpa se la” Joya” di Max Allegri ha bastonato, ma preoccupiamoci più che altro di chi gli ha regalato stupidamente il tiro dal dischetto. Federico che ha indossato anche la fascia da capitano, sarebbe il nono capitano della stagione! Lucas il nostro Principito tutto tatuato che vale a peso d’oro, è il mezza squadra ed anche se un po’ sottotono a lui proprio non possiamo rinfacciare nulla. Onazi all’inizio ha giocato poi ha avuto un calo di zuccheri, ma ciò che veramente oggi è mancato è stato Keita, un fantasma. Anderson, qualcuno lo ha visto?

IL PEGGIO NON HA MAI FINE- Patric ha fatto non due, ma quattro passi indietro. Alex Sandro lo ha fatto impazzire e lui per non saper né leggere e né scrivere, si prende un bel rosso per doppia ammonizione e lascia la Lazio già messa male in 10. Facciamo un rewind e torniamo al rigore di Dybala: Gentiletti proprio no! Capirà che in area le mani le deve tenere a posto e non usarle per trattenere la maglia di Bonucci? Hoedt e quel vizio dell’ entrata killer proprio non gli passa e mi vien da dire che forse Mauricio non è il male peggiore della retroguardia. A questo punto mi faccio una domanda: ma c’è vita dietro il centrocampo? Alla dirigenza lascerei l’ardua sentenza. In un’ultima vena di ottimismo forzato, penso inoltre che la parola fine ancora non è scritta e che il sesto posto forse non è così inafferrabile, o forse è davvero ottimismo troppo forzato che raggiunge l’apice del melodrammatico.

Dopotutto la Juventus è passata, il Napoli anche, adesso c’è la Samp ed aspettando qualche brutto scivolone da Sassuolo e Milano rimaniamo ancora un po’ nel limbo.

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