Applausi: uniti si vince, evviva la Lazio, evviva il bel gioco. Almeno per questa giornata festeggiamola e forse anche per altri due giorni avvenire. Di campionato, classifica e pareggiotti scomodi, ne parleremo sì, da domenica.

Ma adesso è l’Europa a farla da padrona, l’Europa che vede approdare agli ottavi e continuare la lunga strada verso la finale Capitan Biglia e la sua banda! Marco Parolo, Felipe Anderson e Miroslav Klose, l’imprescindibile di Pioli, la stellina che non brillava più di luce propria ed il re a digiuno, proprio loro i più discussi in questo momento delicato a Formello, hanno traghettato fino agli ottavi. Tre nomi che saranno ripetuti mille volte ancora tra social, radio e tv, ma se c’è un nome sopra tutto da ripetere a gran voce è solo uno: Lazio! Tornata, riassemblata, riapparsa sulla scena in quest’anno coronato da pochi picchi e troppi abissi. La Lazio manda un segnale forte, gli undici ci sono ancora, mister Pioli anche e si son ritrovati nel crocevia fondamentale di tutta una stagione. L’aquila sfodera gli artigli ed alla vittorietta strimizita protetta col “catenaccio” di fortuna non ci sta ed asfalta il Galatasaray. Vince il gruppo ritrovato con tutti i suoi giocatori e le sue eccellenze, ma soprattutto vince il bel gioco. ” Bel gioco” sì, che si è visto in difesa nel segno di Bisevac, a centrocampo registato dal Principito ed in attacco diventato quello del ko di Miroslav Klose. Qualcuno vedrà sempre qualche piccola crepa nello specchio, ma personalmente lascio ciò ai “mestieranti”, ai veri esperti del tecnicismo in campo, a quelli come me invece lascio la vittoria e la soddisfazione. Ringraziamo Muslera in zona mista per le belle parole spese per la sua ex Lazio, e ringraziamo Pioli per quella esultanza esagerata, ma che finalmente veniva dal cuore lasciando da parte le solite ombre.

IL MATCH- La forza di questo match è stata nei cambi e nella panchina, Candevra e Klose: provvidenziali, incisivi, traghettatori. Quarto successo in Europa tra le mura amiche, dopo il primo tempo avaro di reti, nella ripresa gli animi si sono surriscaldati ed arrivano due sigilli in dieci minuti appena: Parolo e Anderson. Neanche il tempo per esultare al ritrovato Pipe, che ci pensa Yasin a beffare Marchetti ed i turchi sperano sul momentaneo 2-1. I cuori biancocelesti sussultano, perchè nell’attimo in cui la partita sembrava già in tasca, l’ eccessiva sicurezza si trasforma in distrazione. Ma niente paura, altri soli dieci minuti ed arriva Klose a calare il tris chiudendo il match. Il panzer trova il primo gol stagionale nel momento più delicato di tutti. La Lazio riscopre i suoi uomini più discussi rifilando al Galatasaray un bel 3-1.

QUELLA PICCOLA SODDISFAZIONE IN PIU’- Fiorentina e Napoli dicono “bye bye Europa” e finiscono la corsa ai sedicesimi. I partenopei al San Paolo dopo la sconfitta dell’andata per 1-0 col Villareal, la chiudono 1-1 e non vanno oltre. La Viola di paulo Sousa invece crolla nel segno del Tottenham per 3 reti a 0 al White Hart Lane. La Lazio è l’unica italiana in Europa League, l’unica su cui nessuno avrebbe puntato in quanto Napoli e Fiorentina non erano candidate solo allo scudetto in patria, ma i partenopei soprattutto erano tra i più papabili per la volata finale in Europa League. Così restò in una e restò la Lazio, data per spacciata dai più appena fu accostata al Galatasaray poichè proprio quei tanti, avevano dato i biancocelesti capolisti del proprio Girone G e qualificati grazie all’evanescenza degli avversari incontrati (ricordiamo tra questi il Dnipro vice campione uscente ed il Rosenborg campione in patria). Sorridi Lazio, sorridi Formello, sorridete ragazzi che siete chiamati anche a rappresentare i colori italiani in Europa League!

Di classifica e campionato tempo per parlarne ce ne sarà, per adesso godiamoci un attimo respirando a pieni polmoni. Applausi e niente di più: evviva la Lazio, quella che vince giocando bene!

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