La Lazio si dispera per la probabile sorpresa sgradita di trovarsi la Juventus al secondo turno di Coppa Italia nel caso battesse l’Udinese, mentre la Roma viaggiava su lidi più tranquilli: prima lo Spezia e poi l’Alessandria.
Ma il calcio si sa è cosa strana e nulla è davvero come si presenta, mai dire gatto se non ce l’hai nel sacco, anzi, mai dire quarti di finale se non superi gli ottavi! La banda di Garcia sotto choc abbandona l’Olimpico , un “gomblotto” infinito contro gli auto proclamati vincitori morali del Tricolore, perchè era cosa nota al romanista, la Juventus ha sempre fatto un campionato a parte. Questo pensiero bastava al tifoso giallorosso, quello di esser eterni secondi per qualche aiutino di troppo passato per Torino.
Anche quest’anno avevano iniziato con la solita convinzione di aver ogni obiettivo alla propria portata, rinforzati nella propria convinzione anche dai due acquisti di Salah e Dzeko, ma ciò che davvero li aveva rincuorati, era vedere la zebra relegata agli ultimi posti. Questo nel teatro si chiamerebbe “prologo” a cui segue lo svolgimento che racconta un’altra storia: pratiche di divorzio con Garcia avviate e poi archiviate, qualche sorriso forse per averla scampata contro il Leverkusen e poi l’arrivo dello spietato Barcellona. Anche in campionato non si respirava un’aria tranquilla, infatti mentre la Juventus saliva, la Roma scendeva ed ancora una volta i torinesi li guardano dall’alto di quel punticino in più. E se questo era solo il prologo, adesso arriva l’ultimo atto della tragedia consumatasi ieri all’Olimpico ed il triste epilogo riassunto in una figuraccia epocale. La Roma tocca il punto più basso del capitolo Garcia, si ferma agli ottavi di finale di Coppa Italia ed è lo Spezia ad averla vinta fermando i giallorossi
Ora, fin quando si parlava di Bayern Monaco e Barcellona ci si poteva quasi stare , ma una squadra di Serie B? Serie B di fatto ma non nel carattere dimostrato in campo che ieri ha messo a tacere la boria con cotanta erre moscia di Garcia. Ai rigori Dzeko e compagni crollano e ricordate il nome di Acampora, napoletano classe ’94 perchè sotto le luci dell’Olimpico è stato lui a scrivere la storia. Il dischetto non favorisce Dzeko e Pjanic e mentre la Roma già si vedeva a batter alla grande l’Alessandria ai quarti, è invece lo Spezia a gioire meritatamente , una formazione figlia di un atteggiamento tattico , prudente e che non ha dimenticato le volate offensive. La Roma ha vissuto un vero dramma, a nulla è servita la formazione imbottita di titolari tra cui Salah, Dzeko, De Rossi, Florenzi, insomma la rosa delle grandi occasioni.
Garcia adesso sente la panchina scivolargli da sotto il sedere e prepara la baguette da mettere sotto il braccio perchè la fila al collocamento è assai lunga. Che per lui sia pronto un bye bye Roma au revoir a mai più?