Eri bella si, quasi come quella Lazio di fine anni ’90.
Eri convincente, compatta e convinta dei propri mezzi. Eri la conseguenza di una campagna acquisti per la prima volta nell’era Lotito soddisfacente ma dettata da una protesta spasmodica di massa. Eri spensierata e sfrontata, un orgoglio. Eri… Ma così sei destinata a rimanere un sorriso in mezzo a un pianto. Un pianto che dura dieci anni nel quale la società, e i dirigenti scelti dal presidente, non sono in grado di soddisfare minimamente tifosi, tecnici e spogliatoio stesso. Ogni anno la stessa storia… Non viene fatto quello che andrebbe fatto sul mercato e il giocattolo si rompe costringendo il tecnico a ricostruirlo.
La Lazio non è più la stessa per un semplice motivo che deve essere chiaro a tutti: Lo spogliatoio non ha più fiducia nella società perchè ha l’impressione, e in alcuni casi la certezza, che non ci sia la giusta ambizione. Non è una questione di volontà di combattere ma qualcosa che si è rotto nell’animo che impedisce inconsciamente di crederci e che rende difficile, molto, il compattarsi.
Si è persa l’ennesima occasione e ci si torna a chiedere se Pioli è da Lazio, se i giocatori sono da Lazio… Ma in dieci anni di allenatori e di giocatori se ne sono visti tanti quindi sarebbe il caso di dimostrare altro e cioè se questa dirigenza, compreso Lotito, è da Lazio.
Perchè la Lazio appartiene a 115 anni di storia e chi ne diventa il proprietario deve sapere che ha l’obbligo, almeno morale(anche se il presidente ha poco di morale), di CERCARE di soddisfare l’ambizione dei tifosi e dei giocatori stessi.
Dopo dieci anni l’unica volta in cui ci si è riusciti è perchè ricattato da un’intera tifoseria con il grande risultato di essere arrivati terzi.
Allora, caro presidente, dimostri di valere la Lazio prendendosi dei rischi imprenditoriali già da Gennaio… O se ne vada! Questo limbo va avanti da troppo tempo e sta facendo morire qualcosa di più importante anche della Lazio: la lazialità!