Con la vittoria contro i gialli del frusinate, la Lazio raggiunge il tris di vittorie consecutive, quattro contando quella di giovedì valida per l’Europa League.

L’orchestra biancoceleste non stecca, ma qualcosa stona.

FIEREZZA CIOCIARA – Alla fiammata del frusinate, assegniamo un bel 7. Voltagabbana il Frosinone, inizia incerto, ma nella ripresa cambia completamente volto: attacca, crea occasioni-gol mancate per sfortuna e mette in evidenza delle eccellenze singole come Blanchard, che ha messo a segno lo storico gol del pareggio contro la Juventus, e Chisbah. Il Frosinone non ha fatto per nulla una brutta figura e Stellone può essere fiero del pressing inferto ai super favoriti biancocelesti. Fatica inattesa quella della Lazio, che evidenzia ancora una volta quanto l’assenza, soprattutto in difesa di Stefan De Vrij, continua a pesare. Troppi errori di distrazione che potevano esser fatali contro una squadra esperta. L’unica nota stonata è questa.

VENI, VIDI, VICI – Balde Keita è stato l’uomo della divina provvidenza e si merita un bel 9 che profuma di 10. Partito dalla panchina, il numero 14 si è messo subito in evidenza ed ha segnato il gol della svolta. La Lazio,sofferente, ha cominciato a rifiatare perchè nulla teme lo sbarbatello dai mille talenti ed ancora una volta è stato lui a salvare la situazione.

LULIC IL GLADIATORE – Con Stefano Pioli che aveva già esaurito i cambi consentiti, visto anche l’infortunio di Federico Marchetti, Senad Lulic, se pur a pezzi, non si è arreso ed ha continuato a combattere da vero gladiatore nell’arena: 10 alla tigna di Senad e non potrebbe essere altrimenti.

DJORDJEVIC – Filip Djordjevic ha un merito grandissimo: aver segnato evitando alla Lazio una vittorietta di misura contro il neo promosso Frosinone. Il suo raddoppio gli vale un bel 7,5.

LA LAZIO – Una cosa fondamentale si è vista: la Lazio è tornata ad essere un gruppo coeso. Marco Parolo si sacrifica giocando da terzino, Senad Lulic aiuta i compagni seppur stando male, l’abbraccio di Keita sotto la Nord, sono chiari i segni che il gruppo è tornato a giocare insieme. Perchè il pallone vive di risultato sì, ma anche di persone che giocano insieme e questo è ciò che è squadra, è partita e va ben oltre i sistemi e gli schemi. Per questo gruppo fatto da undici individualità racchiuse in una, mister Stefano Pioli, leader di questa Lazio, non possiamo non darti un bel 10 pieno.

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