“..Le dicese ardite e le risalite, su nel cielo aperto e poi giù il deserto. E poi ancora in alto con un grande salto”.

Mi sembrava doveroso ed azzeccato, parlando della Lazio e del suo percorso, citare una strofa di chi laziale lo fu per eccellenza: Lucio Battisti. Frase che rassume in pieno la strada mai completamente stabile dei biancocelesti e gli umori dei suoi tifosi. I festeggiamenti per aver intravisto la Champions League che mancava da tanto, quel secondo posto sfiorato e perso per un punto; infine il completo reset e le sconfitte importanti. A caratterizzare l’inizio per nulla positivo, ci si son messe anche le assenze pesanti come tegole per Stefano Pioli e la rosa al completo era presente solo in Paideia. Adesso però ci sono i grandi ed attesi ritorni e l’infermeria pare essersi svuotata, perciò la Lazio può riprendere la sua corsa. Ma dove potrebbe arrivare? Cosa riserva questo strano campionato?

IL BUIO OLTRE LA SIEPE – In quel di Formello non splendeva il Sole ed il cielo non era sempre più blu: infortuni a ritmo settimanale, mercato che non aveva garantito le degne sostituzioni e contestazione da parte dei supporters che tuonava all’orizzonte. Appena dopo la tempesta, la Lazio seppur ancora sanguinante, si è rialzata ed ha cominciato a giocare. Dopo le ultime uscite convincenti contro il Genoa e l’Hellas Verona, l’importante vittoria contro il St-Etienne, l’aria s’è fatta più leggera e si comincia ad intravedere uno spiraglio di luce.

QUESTO STRANO CAMPIONATO CHE.. – L’inizio del campionato è stata sorprendente come non mai ed ha scardinato molte certezze: la classifica non è più dominata dalle solite note e la Juventus, dopo aver sfiorato il Triplete nella passata stagione, è in zona allarme rosso. Ci sono state le sorprese ed i ribaltoni ad alta quota, basti pensare al Sassuolo terza forza del campionato ed al Chievo. Allora mi domando io: in questo strano campionato che riserva mille ed una sorpresa, la Lazio può puntare alto? Deve puntare alto, perchè ciò che abbiamo visto finora è la dimostrazione che non ci sono gli infallibili. Certo la sfida contro il St-Etienne ha mostrato qualche piccola falla ancora da revisionare soprattutto in difesa, ma ricordiamoci anche l’assenza di Stefan De Vrji indispensabile alla retroguardia. Con Lucas Biglia recuperato e Felipe Anderson che sembra aver lasciato alle spalle qualche momento incerto, come anche Balde Keita, la Lazio può tornare a rifiatare a pieni polmoni.

TUTTO ANCORA DA SCRIVERE – Bicchiere mezzo pieno: se cerchiamo la nota positiva, anche nelle sconfitte travolgenti, la troviamo nel fatto che siamo appena all’alba della settima giornata e perciò quello che è scritto, non lo è con l’inchiostro indelebile. Non è ancora l’ora di tirare le somme, quelle le tireremo a maggio e non proclamando i campioni d’ottobre, perciò tempo per sorprendere ce n’è ancora tanto.

“Discese ardite e le risalite”: tra picchi ed abissi, la Lazio può continuare a sperare, questa per ora è l’unica cosa certa che ci è data di sapere.

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