“Abbiamo ancora negli occhi la bella prestazione di domenica. Abbiamo rivisto una squadra che comincia a essere quella dell’anno scorso. Nella mente, però, ci sono ancora le pessime figure con il Leverkusen, Chievo e Napoli, che con prestazioni come le ultime possono essere dimenticate”.

Esordisce così Mauro Mazza ai microfoni di Radiosei 98.100. “Ancora non si sa com’è la squadra di quest’anno. Pioli – prosegue l’ex direttore di Rai 1 e Tg2 – deve continuare a lavorare sulle buona cose buon fatte finora. Radu? Non è più lo stesso degli scorsi anni, Lulic è più efficace e giocando in difesa libera un posto a centrocampo, dove può spostarsi quando la Lazio spinge in avanti”.

CAMPIONATO – “È interessante, siamo davanti all’altra squadra della città e il vertice non è lontano. I tre punti con il Frosinone sono da conquistare. Questo campionato sta registrando l’assenza della Juventus, guardando la classifica e il gioco delle altre squadre, ce ne sono cinque o sei che se la possono giocare al momento. Tra queste c’è anche la Lazio. Il livello si è abbassato e questo consente a molte squadre di guardare con ottimismo alle prossime settimane.

TURNOVER – “L’Europa League serve a Pioli per osservare le seconde linee. Milinkovic sta crescendo, perché non provare Morrison e schierare ancora Kishna? I giovani devono essere provati e userei queste partite per trovare delle alternative, almeno durante il girone. Poi, se si va avanti punterei anche su questa competizione. Ora però il campionato è la cosa più importante“.

LOTITO – Credo che lui voglia soprattutto che la Lazio non gli dia problemi e preoccupazioni, si muove solo quando questi cominciano ad esserci. Come avvenne con la campagna acquisti del periodo Ballardini, quando capì che la situazione era grave. A lui piace essere protagonista sempre, sogna di fare il giro di campo all’Olimpico, dopo averlo fatto già a Salerno, e vedere il pubblico che lo applaude. C’è solo un modo per far sì che questo accada. In questo senso, può darsi che faccia qualcosa di positivo per noi“. 

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