Daniele Portanova ha rilasciato un’intervista a ElleRadio riguardo il suo parere sulla Lazio.
Ecco le sue parole:
Su Verona-Lazio di ieri “A Verona si è rivista la Lazio dell’anno scorso. Pioli doveva solo ritrovare il bandolo della matassa, perché quello che la Lazio aveva dimostrato nella passata stagione, non poteva essersi perso nel nulla. E’ stato importantissimo il rientro di Lucas Biglia, un giocatore che può essere considerato una colonna della Lazio. Al di là dei singoli però, la cosa più importante da ritrovare era la giusta mentalità”.
Sulla difesa biancoceleste “Radu è uno dei veterani e probabilmente sente molto la responsabilità di tenere unito il gruppo. Le sue prestazioni sono equivalenti a quelle degli altri, secondo me non ha avuto alti e bassi diversi da quelli dei suoi compagni, ho fiducia in lui. Mauricio incarna la forza e la grinta, chi viene marcato da lui pensa bene a quello che fa… Gentiletti e De Vrij sono forse i più eleganti negli interventi, ma tutti insieme rappresentano un reparto ben assortito”.
Sugli attaccanti di Pioli “Fondamentalmente Djordjevic, Klose e Matri sono tutti interscambiabili nel ruolo di prima punta. La qualità dell’attacco si vede quando c’è una squadra che gioca per gli attaccanti. E’ necessario esprimersi al cento per cento per supportare l’azione offensiva delle punte e in questo senso il sistema di gioco di Pioli è ideale per venire incontro a questa necessità”.
Sui giovani “Danilo Cataldi è il mio capitano, lo dico da tifoso. Pioli, con il quale ho avuto la fortuna di lavorare, sta gestendo benissimo il suo processo di crescita. Felipe Anderson è un grande talento. Probabilmente per lui sarà più difficile fare la differenza rispetto all’anno scorso, visto che gli avversari hanno iniziato a prendergli le misure, ma anche a Verona ha dimostrato di avere sempre i numeri per trovare la soluzione giusta. Su Milinkovic-Savic mi aspettavo certe qualità, visto anche l’investimento economico compiuto per portare a Roma il giocatore.”
Sul campionato “La Lazio può ambire a tutti i traguardi alla luce del grande equilibrio che il torneo sta esprimendo. Non c’è più la Juventus schiacciasassi dell’anno scorso. Bisogna puntare in alto attraverso la forza del gruppo e della mentalità. Anche in Europa League i biancocelesti devono credere nelle loro potenzialità. Non è di certo un torneo facile, ma l’organico è quello giusto per provare ad arrivare fino alla fine”.