Stefano De Martino, responsabile della comunicazione della Lazio, ha rilasciato un’intervista ai microfoni di Lazio Style Radio.


Vi riportiamo le sue parole:

 “Un successo importante per tanti motivi. La Lazio vince in rimonta anche se stava comandando il gioco per tutta la gara. I dati sono schiaccianti per possesso palla. Poi avremmo dovuto andare in vantaggio già dal primo tempo, perché Gentiletti subisce fallo piuttosto che commetterlo. Anche su Felipe Anderson poteva esserci un rigore che ho visto dare tante volte in altri campi. Il commento post gara di Mandorlini poi è sembrato molto simile a quello di Gasperini. Ha contestato il rigore che però era assolutamente solare. Non capisco davvero la lettura delle gare di alcuni allenatori. Abbiamo vinto in un campo ostico dove non portavamo a casa i tre punti da tanti anni. Al Verona mancavano giocatori importanti ma non c’è neanche il bisogno di sottolineare le assenze della LazioQuesta squadra è stata costruita in questa stagione con tanti giovani e giocatori esperti. Siamo a Roma e ovviamente come in tutte le grani piazze devi portare sempre i risultati. Ma siamo lì. È un campionato strano dove può succedere di tutto. Battute d’arresto però come quelle contro il Chievo e di Napoli non devono però assolutamente ripetersi per nessun motivo al mondo. Credo che questa squadra possa fare davvero bene. Eravamo tutti avvelenati dopo quelle clamorose debacle. A noi storicamente capitano questi crolli improvvisi. Ripenso a Siena ad esempio, dove per più di una volta sembrava di giocare al Camp Nou. Comprendo la rabbia della gente della scorsa settimana, sommata poi alla precedente sconfitta contro il Chievo. Ha ragione Keita nel dire che non siamo né dei fenomeni né dei brocchi. Dobbiamo continuare su questa strada”. 

Riguardo gli arbitri: “Non sta a me contestare una direzione arbitrale. In passato è stato fatto ma resta comunque un terreno minato. A voi sembra più semplice ma non è così. Certe situazioni si possono affrontare fino ad un certo punto. Anche se le valutazioni di tutti i quotidiani sono state abbastanza nette sulla direzione di gara dell’arbitro”.

Riguardo eventuali problemi di spogliatoio e/o ambientali: “Non ho mai visto un problema legato allo spogliatoio. Black-out di quel tipo però non dovevano succedere. Per questo motivo la scelta di chiudersi in ritiro, anche alla luce di un precampionato difficile in virtù degli impegni di Supercoppa e del preliminare. Contesto però un ambiente in generale che non aiuta a raggiungere i risultati. Con ‘ambiente’ intendo tutto, né esclusivamente la tifoseria né la parte mediatica. Intorno alla Lazio ha sempre un ruotato un sistema discutibile per problematiche che si sono sempre ripresentate in passato. Un clima positivo in questo senso non può che aiutare la squadra. Ovviamente al termine di una gara con esito negativo è giusto attendersi il disappunto della gente. Ma l’andamento sinusoidale nelle presenze allo stadio sicuramente non aiuta. Qualche punto in più ci verrà dato inevitabilmente dalla spinta della gente sugli spalti”.

 

Riguardo il brutto trattamento che subisce la Lazio sui giornali e Tv: “Se un quotidiano fa certe scelte c’è sempre un motivo. Io ricordo due giorni dopo la vittoria dello scudetto della Lazio stellare del 2000 dove in prima pagina si parlava di Roma. Chi prende delle decisioni in questi casi è sempre una persona con le sue passioni, idee e simpatie che deve evidentemente tenere in considerazione opportunità commerciali e di vendita. Quando ti accorgi che combattere questioni di questo tipo non porta a risultati evidenti uno ne prende atto. Se si intrecciano gli interessi economici è logico che poi si tende a ‘drogare’ un sistema. Io 

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