Parla Cristian Ledesma in un’intervista raccolta da RadioSei nel giorno della sua presentazione al Santos.

Inizia parlando del suo trasferimento:


 “Ho finito di sistemare tutti i documenti, posso finalmente pensare al campo. Molti mi chiedono come mai ho deciso di venire in Brasile. E’ stata fondamentale l’insistenza del club, mi volevano davvero. Mi hanno cercato, sono venuti fino a Roma per me, la società era tutta d’accordo. E’ un club importante nel mondo, la prendo come una grande opportunità per me. C’è un clima molto calmo, molto alla mano. Mi serviva. Mi hanno accolto tutti bene e calorosamente. Ieri e oggi mi sono allenato con i ragazzi non convocati. Dovrò lavorare questa settimana a parte per curare la parte fisica, già dalla prossima settimana mi auguro di tornare in gruppo. Le sensazioni, comunque, sono ottime”.

Nel frattempo, dal Brasile giungeva la notizia che a vincolare Cristian fosse la sua condizione fisica non proprio ottima. L’ex capitano laziale smentisce fermamente


“Se il problema fosse stato il sovrappeso era più facile risolverlo! Purtroppo la questione era burocratica. Mi hanno spiegato che il giornalista che ha scritto quell’articolo è uno che parla sempre male di questo club a vantaggio dei Corinthians”.

Tifoso dall’altra parte del mondo, ieri il centrocampista non ha fatto a meno della sua Lazio:


“Ho visto la partita, tutte le squadre fanno fatica, non solo la Lazio. Purtroppo il preliminare e la gara con il Chievo ha destabilizzato un po’ l’ambiente, però bisogna pensare positivo. Mi è dispiaciuto non solo per gli ex compagni, ma anche per chi sta dietro le quinte.” 


Cataldi? 


“Risponderà lui sul campo, con le caratteristiche e la personalità che ha. Ci siamo sentiti un paio di giorni fa, gli ho detto di tenere la testa alta, di non scegliere allenamenti e le partite, perché è il modo per costruire una mentalità vincente. Ci può stare che ci metta di più a raggiungere la forma, ma è bravo, saprà ricominciare al meglio”.

L’inizio non proprio positivo della Lazio ha creato qualche malumore nell’ambiente:


“Non è cambiato molto da quando c’ero io, il bello di giocare in piazze come quella romana è anche la pressione del pubblico. Il mercato? Matri è un buon giocatore, ma bastava prenderlo prima, è arrivato tardi”.

E poi, i bei momenti a Roma: 

“Sono tanti, dal gol al derby alla vittoria della Coppa Italia. Anche i momenti brutti mi hanno fatto crescere. Il direttore sportivo del Santos mi ha detto di avermi preso per le caratteristiche tecniche ma anche per l’uomo che sono, perché fossi un modello morale per i più giovani. Questo mi ha fatto sentire orgoglioso, sono state parole bellissime dette da qualcuno che mi conosce poco. Mi sarebbe piaciuto sentirle anche dalla Lazio. Rimanere senza un motivo per trascorrere una stagione come la scorsa non era il caso. Il mio futuro è qui, il mio obiettivo è diventare un giocatore importante per questo club”.

 Infine, un messaggio ai suoi ex tifosi:
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