Delusione ancora da metabolizzare, ma il messaggio che è arriva da Formello è chiaro: “Non ci va giù, ma ripartiamo e togliamoci le nostre soddisfazioni, soprattutto in Europa League”.

Già, l’Europa. Perché se a Leverkusen si è chiusa la porta principale, davanti alla Lazio si è aperta quella secondaria che, certo, non avrà introiti e fascino della Champions, ma può regalare emozioni e perché no un percorso affascinante, tutto da vivere. Una competizione, l’Europa League, che la Lazio ha giocato tre volte nelle ultime cinque stagioni, arrivando ai quarti di finale nel 2013 con Petkovic in panchina e venendo eliminata dal Fenerbahce in uno sfortunato doppio confronto (ricordate l’arbitraggio dello scozzese Collum nella gara di andata?). Pioli è al debutto, a lui il compito di portare la Lazio a migliorare il risultato raggiunto da Petko due anni fa, sarebbe un successo. Ma chi potrebbe incontrare la Lazio nel sorteggio (ore 13) che si svolgerà al “Grimaldi Forum” di Montecarlo? Intanto, i biancocelesti saranno inserito in seconda fascia, non saranno quindi teste di serie e qui iniziano i primi grattacapi. L’Europa League di quest’anno è forse la più competitiva della storia, la prima fascia è popolata da dodici ostacoli piuttosto complicati da superare. La Lazio, ovviamente, non potrà incontrare il Napoli.

URNA TOP – Il pericolo maggiore si chiama Borussia Dortmund, la nuova creatura di Tuchel cresce bene: sei vittorie nelle prime sei uscite ufficiali tra Bundesliga, Coppa di Germania ed Europa League, 27 gol segnati e sei subiti. Una marcia trionfale e giocatori rigenerati dalla cura dell’ex tecnico del Mainz (Gundogan e Mkhitaryan su tutti). Attenzione, però, anche a Schalke 04 e Tottenham. Il club di Gelsenkirchen è reduce dal pareggio in campionato contro la matricola Darmstadt, ma può vantare in rosa giocatori del calibro di Huntelaar e Draxler, oltre a giovani talenti come Goretzka e Geis (seguito anche dalla Lazio). Gli Spurs, guidati da Harry Kane in attacco, sono in cerca di riscatto dopo una stagione, quella scorsa, fatta di alti e bassi. Tanto talento e poca costanza, Pochettino deve lavorare sulla testa dei suoi, ma Lamela, Eriksen e Chadli sono garanzia di spettacolo, mentre Bentaleb, Dembelé e Townsend assicurano fisico e velocità. Urna numero uno da brividi e completata da Ajax, Villarreal, Rubin Kazan, Sporting Lisbona, Olympique Marsiglia, Dnipro, Basilea e Athletic Bilbao. Un pacchetto da Champions con OM, Sporting e Athletic, sulla carta, avversari più ostici. I francesi, dopo l’addio di Bielsa e l’arrivo di Michel in panchina, puntano sul talento Under 23 di Ocampos, Batshuayi e Lemina, ma anche sull’esperienza di Lassana Diarra e Cabella. I lusitani, invece, caduti al playoff di Champions contro il Cska Mosca, hanno in Slimani e Teofilo Gutierrez le bocche da fuoco più temibili. Per i baschi, miglior biglietto da visita è il 4-0 rifilato al Barça in Supercoppa di Spagna, con bomber Aduriz super protagonista.

MINE VAGANTI – La Lazio non potrà incontrare le big inserite in seconda fascia: Liverpool, Anderlecht e Besiktas. In terza fascia, occhio alle mine vaganti. Il Fenerbahce di Van Persie, Nani e Meireles è squadra da evitare. L’ex attaccante dello United, accostato anche alla Lazio a inizio mercato, è già un idolo e nelle prime apparizioni con la maglia gialloblu ha dimostrato di essere ancora un top player. Massima attenzione anche al Monaco. Il club del Principato -eliminato dal Valencia nei playoff Champions- allenato da Jardim ha in Joao Moutinho, Coentrao, Toulalan e Abdennour le stelle. Ma i talenti sono tanti: Lemar, Pasalic e Bernardo Silva su tutti, ma anche Martial, che in Francia paragonano ad Henry, senza dimenticare El Shaarawy. L’Augsburg, rivelazione della passata Bundesliga, Lokomotiv Mosca e Saint-Etienne degli estrosi esterni Hamouma e Monnet-Paquet sono le altre insidie della terza fascia. Urna completata da Krasnodar, Rapid Vienna, Sparta Praga, Legia Varsavia, Bordeaux, Lech Poznan e Slovan. In quarta, nomi meno altisonanti, ma non per questo da sottovalutare. Occhio al Midtjylland, i danesi nel playoff hanno eliminato il Southampton di Clasie e Pellé. Riflettori anche sugli albanesi dello Skenderbreu alla loro prima apparizione in Europa. Belenenses, Dinamo Minsk, Astreas, Partizan, Molde, Qarabag, Groningen, Sion, Qabala, e Rosenborg completano il quadro. La Lazio aspetta, l’Europa League entra nel vivo.

 

Fonte: www.lalaziosiamonoi.it

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