La Supercoppa di Shangai nel mirino, agosto è dietro l’angolo e la Lazio è già chiamata a mostrare i muscoli. Klose chiama a raccolta il gruppo, gli appuntamenti da non fallire stanno per arrivare.

La sconfitta sul suolo tedesco ha lasciato l’amaro in bocca al campione delle Aquile. Accolto da star a Magonza, Miro è rimasto deluso dall’ennesima sconfitta del precampionato laziale:Questo era soltanto un test, ma ovviamente noi non volevamo perdere. Il Magonza è un po’ più avanti di noi nella preparazione. Questo vale anche per la partita con l’Anderlecht. Però non vuol dire nulla”. Quattro capitomboli in altrettante sfide probanti. La Biancoceleste corre e suda agli ordini di Pioli, ma stenta a raccogliere i frutti del lavoro. Le amichevoli estive poco contano, ma arrivare al match dell’8 agosto contro la Juventus con una buona dose d’entusiasmo sarebbe stato ideale. Ha così continuato il campione del Mondo ai microfoni dei cronisti giunti al Bruchweg Stadion: Credo che in quest’ultimo incontro abbiamo giocato un po’ meglio che nelle precedenti occasioni. Si vede che gli schemi di gioco non sono ancora così soddisfacenti quando manca la condizione fisica. Ora siamo al completo e spero che nei prossimi giorni in Cina potremo allenarci bene in modo da avere un’opportunità di vincere la Supercoppa contro la Juventus”. L’accoglienza che il pubblico di Magonza ha riservato al bomber di Opole, maturato calcisticamente nella vicina Kaiserslautern, lo ha lasciato a bocca aperta: “È sempre un piacere tornare a casa anche se si tratta di visite brevi e sempre più rare. Qui conosco tutti. La stagione che verrà? Spero di avere un’altra annata come la precedente che ci ha portato al terzo posto e in cui ho segnato 13 reti. Per me è stato un anno positivo perché non ho avuto infortuni. Quindi ho potuto sempre giocare. È stato questo il motivo che mi ha indotto a decidere di prolungare il contratto di un anno. Per il mio carattere, sono sempre stato un esempio per la coesione della squadra., cerco di mostrare cosa fare col pallone. Se in allenamento noto qualcosa di particolare, ne parlo subito con gli altri. Ci scambiamo le opinioni sulle diverse situazioni. Vedremo come andranno le cose quest’anno, abbiamo molti giovani talenti. Sono diamanti grezzi che devono essere levigati”. Il 2015 è stato per lui un anno d’oro, almeno fino a questo momento. Dopo l’infortunio di Djordjevic ha trascinato la Lazio, con i gol e con il carisma che da sempre lo contraddistingue. L’assenza di un suo erede in nazionale ha portato addirittura il ct teutonico Low a ripensare a lui, nonostante la scelta di ritirarsi compiuta dopo il felicissimo Mondiale verdeoro. Come riporta il Corriere dello Sport in data odierna, l’ultimo riconoscimento fatto proprio da Klose gli è stato consegnato dalla Fritz-Walter Stiftung, la fondazione intitolata al campione del mondo del 1954 deceduto nel 2002. Ambasciatore nel mondo per la comprensione tra i popoli, questo il ruolo attribuito dall’Amministrazione regionale della Renania Platinato e dalla Federcalcio tedesca al campione biancoceleste: “Fritz Walter dopo i miei gol per il K’lautern mi spediva sempre cartoline di felicitazioni e cassette di vino. Non soltanto per me, ma per tutta la mia famiglia. È una personalità che porteremo per sempre nel nostro cuore”.

fonte: lalaziosiamonoi.it

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