Terminato il mercato, è tempo di bilanci. La Lazio ha speso poco meno di 30 milioni di euro in entrata, tra acquisti e riscatti, senza incassare praticamente nulla. Se per le operazioni in ingresso c’è soddisfazione, il lavoro in uscita non è stato quantomeno proficuo. Tra i tanti giocatori che non rientravano più nel progetto tecnico c’è Luis Pedro Cavanda.

E’ il quarto terzino destro a disposizione di Pioli, ci sono stati tanti sondaggi nel corso del mercato ma nessuno osava oltre il prestito con diritto di riscatto. Lunedì sembrava il giorno decisivo, il Besiktas era seriamente interessato, ma la trattativa è saltata e Cavanda resterà alla Lazio, come spiega il suo agente Ulisse Savini ai microfoni di Radiosei 98.100:Siamo arrivati a lunedì con grandi speranze che andasse al Besiktas, era una situazione ben avviata. Era anche nostro desiderio andare lì, ma a un certo punto il Besiktas ha cambiato la situazione, poiché aveva preso un altro giocatore forse più vantaggioso a livello economico. Poi siamo andati su altre piste giù percorse in passato, ma la Lazio voleva cederlo a titolo definitivo o in prestito oneroso, problematiche che non siamo riusciti a risolvere”. Il club turco era seriamente interessato all’acquisto di Cavanda, si era informato in maniera approfondita, ma alcune referenze non troppo positive e una situazione alternativa in entrata, hanno bloccato il trasferimento: “So per certo che i dirigenti hanno chiamato varie persone per chiedere informazioni, anche compagni della Lazio e la maggior parte ne ha parlato bene, alcuni no ed è normale sia cosi. Il Besiktas ha cambiato diverse formule, per noi era un’opzione interessante, non credo sia colpa nè del ragazzo nè della Lazio, hanno fatto solo una riflessione diversa”. Su Cavanda si erano informati anche diversi club di Premier League, la destinazione maggiormente gradita al ragazzo, ma non si è mai trovata una comunione di vedute circa la formula di trasferimento. Si è tentato in extremis anche la soluzione Verona, che già si era interessata in passato e a caccia di un terzino destro, ma i tempi erano ristretti: “E’ uscito fuori alla fine, provato in fretta e furia, non c’è stato tempo di trovare l’accordo. Adesso lui è molto giù di morale, è fuori dal progetto tecnico, sarà impossibile giocare perche è il terzo o quarto terzino destro. Ora restano solo mercati alternativi ma è difficile. Altrimenti bisognerà aspettare gennaio, ma non si potrà andare oltre un prestito gratuito con diritto di riscatto“. Savini cura anche gli interessi di Keita Balde Diao, una delle stelle più luminose del firmamento biancoceleste. L’esterno classe ’95 piace molto in Premier League, non appena saranno ultimate le pratiche per il passaporto il rischio di una partenza direzione Inghilterra è sensibile. Lotito chiede almeno 30 milioni di euro, ma l’agente chiarisce gli obiettivi del giocatore: “Il trasferimento è un discorso che non abbiamo mai preso in considerazione, il nostro progetto tecnico condiviso è cercare di fare bene per poi valutare a fine anno se ci saranno condizioni per fare qualcosa in più? Un giocatore come Keita ha il dovere di affermarsi in campionato e valutare se rimanere alla Lazio o meno, è naturale per un giocatore di grande talento. Se Keita giocasse nel Manchester United, nel Real Madrid o nel Barcelona e facesse 20 gol non guarderebbe altrove, in qualunque squadra italiana il mercato ti può portare a pensare ad altre destinazioni, ma non c’è l’idea che debba partire”.

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