“Contro il Milan ho visto una buona Lazio. È stata condannata dagli episodi, ha trovato un Milan che nessuno si aspettava, umile e coperto che ha avuto la bravura e la fortuna di trovare il goal dopo pochi minuti”.  Così Fabio Liverani, intervenuto ai microfoni di Radio IES. “Faccio i complimenti ad Inzaghi

prosegue l’ex centrocampista biancoceleste – ma credo che la Lazio abbia costruito un’ottima squadra, Pioli ha lavorato tanto e in campo si vede. Ci vorranno degli accorgimenti che arriveranno con il tempo ma ho visto cose molto interessanti. È una squadra che evidenzia di avere un’idea ben precisa, la volontà di andar a recuperare la palla alti e vicini alla porta avversaria, difendersi uno contro uno, sono cose che si vedono poco in Italia. È più difficile iniziare la stagione con un risultato negativo ma sono convinto che Pioli debba continuare su questa strada. La rosa è competitiva, lo dimostrano i cambi di Milano, rispetto allo scorso anno c’è stato un notevole miglioramento qualitativo. L’Europa League è alla portata dei biancocelesti, che rimangono, però dietro a Fiorentina, Napoli ed Inter per poter ambire alla Champions”.

BIGLIA –  Dopo la sconfitta di Milano ci sono state molte polemiche sulla scelta di un centrocampo troppo “leggero”: “Quello che ho sentito su Biglia sono dei luoghi comuni. Il regista non deve avere necessariamente caratteristiche da interditore. Lui può essere perfetto in quel ruolo, non dimentichiamo che nello scorso Mondiale, dopo le prime gare ha preso il posto di Gago contribuendo a portare la sua nazionale in finale. Lui ha grande qualità, è pulito e ordinato, quello che gli manca è la capacità di verticalizzare in modo rapido e veloce. Però con la conoscenza molti meccanismi migliorano, la Lazio ha molti giocatori nuovi e ha bisogno di tempo”. 

FELIPE ANDERSON – Questo potrebbe essere l’anno del riscatto per molti giocatori, a cominciare da Felipe Anderson: “Roma è una grande piazza, ma se si fanno investimenti importanti bisogna avere la pazienza di aspettare i giovani. Felipe Anderson? Troppo presto per bocciarlo. Io ricordo il primo periodo di Cavani in Italia, in allenamento era voglioso, veloce e affamato, ma non aveva un grande feeling con il goal e in molti pensavano che non potesse essere adatto alla Serie A. Così come altri possono perdersi o esplodere in ritardo, sempre pensando al Palermo, reputo Hernandez uno dei più grandi talenti che ha avuto negli ultimi anni il calcio Italiano. Eppure non è riuscito ancora a dimostrarlo”.

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