Ma che roba eccezionale, ma che roba eccezionale è quando ti aspetti l’ennesimo palo in faccia, quando te lo vedi proprio arrivare e la vita, au contrarie, ti sorprende?

Io credo che la scelta ricaduta su MAURIZIO SARRI sia in assoluto una delle più emozionanti dell’ultimo ventennio Formelliano.

Non avrei potuto chiedere di meglio.
Ero precipitata nel disagio di Gilardino, Vieira…. totalmente pervasa da emozioni furibonde.

MAURIZIO POTREBBE TORNARE, un’idea suggestiva come ce n’erano a pacchi in questi anni.
Giroud e David Silva, m’hanno segnato. Confesso.
Cafonate, prese in giro, giornalisti narcisi pronti a buttarci nel drama più spinto.

Ma non posso chiedere di meglio perché, la mia chiacchierata, è dedicata ad un uomo che è riuscito DAVVERO a farmi appassionare.

E, soprattutto, mi fa sentire le GOOD VIBES pure con 30 gradi all’ombra i primi di giugno mentre mi spertico già tra i ventilatori.
Ma non solo a livello personale, anche calcisticicamente parlando.
Ecco, si pone esattamente nel punto in cui la Lazio doveva arrivare per alzare clamorosamente l’asticella.

Ovviamente dal mio commento terrò fuori i paragoni sterili per una serie di ragioni liquidate brevemente:
la poracciata TUDOR giusto per confondere le acque/ Baroni ennesimo capro espiatorio di cui il destino Formelliano l’hanno scritto nei corridoi biancocelesti e non certo sul campo.
Quindi trovo inutile accanircisi più di tanto.

SARRI BIS? Una trattativa il cui esito era scritto sin dal giorno 1.
Ecco, mo’ ve l’ho detto.
L’epilogo era chiaro, non c’erano alternative e per saperlo, bastava cogliere piccolissime cose, il Diavolo dopotutto è nei particolari sì , ma pure l’aquila.
A buon intenditor…

C’erano momenti in cui tutto quello che succedeva era finalizzato a capire.

Certo, prima di una firma spiattellata nero su bianco possono esserci ribaltoni che manco Costantino Della Gherardesca a 4 Matrimoni.
L’interesse dichiarato può svanire al primo soffio di vento o alla prima offerta di uno sceicco.

Poi all’improvviso sei tornato tu…..
Un uomo sincero, soprattutto con sé stesso, poi con gli altri. E gente che bivacca su varie panchine potrebbe spicciargli casa, nonostante costi il doppio del suo ingaggio, pure il triplo.
Ma se ha finito col rivelarsi una delle sorprese migliori, è proprio perché abbiamo assistito a qualcosa di intenso e molto meno scontato del previsto.

E questo prescinde dal parere tecnico.
Io parlo come piace parlare a me: col cuore.

E guardate che è stato così da subito.
Sono vittima di facili entusiasmi, mi entusiasmo pure per terza stagione di And Just Like That prima di sapere se sarà una ciofeca, figurarsi per SARRI.

Lotito non si era mai sbilanciato, tanto pesa il nome quanto perde le parole ed ama follemente depistarci.
Ti fa affondare nel panico e ti ci lascia.
Mi faceva incazzare e poi sbellicare, abituata come sono alle trattative lagnose già andate a male in appena 20 minuti.
Il sor Lotito doveva fare qualcosa di grosso.
E stavolta ha confezionato il capolavoro.
E stavolta affondava l’ultimo fendente mentre noi mugugnavano: Maurizio torna alla Lazio.

C’è stato un momento in cui avevo percepito e da lì la voglia di aspettare, fossero stati giorni di insopportabili conferme – smentite-agenti.

Non farò la cronistoria degli articoli insignificanti letti sul web, o di quando le apologie della stampa mi toglievano le sicurezze.
E forse le sceneggiate scritte a lettere cubitali tocca pure ringraziarle alla fine perché, più battevano i piedi, più avevamo modo di notare l’abisso che separa SARRI da tutti gli altri.

Ci sono stati i “forse” ed io col telefono in mano aggiornando ogni momento. Con Claudio che fa i capricci ogni cinque minuti e chiude le porte in faccia se non viene accontentato.
E tenere botta davanti a Claudio non è affatto cosa semplice, anzi.

Ma chi rosica alla fine risica. Mi sembra di aver capito.
Bastava solo aspettare e, aspettare, è stata una delle cose più emozionanti che potessimo fare qua.
Una delle migliori che avrebbero potuto inventarsi a Formello.

Un uomo burbero che, con la sigaretta in mano, non ha prestato il fianco a baracconate, non è caduto in provocazioni, non si è abbandonato a proclama vittimistici. Non c’ha regalato disperazione, non ha spillato veleno. Ed è davvero merce rara in questo mondo fatto di persone pronte a farsi venire lo smalvino se non li caghi per 10 minuti.
Mai mezzo imbarazzo, mai mezzo momento di disagio, mai una poracciata.
Ecco, per me in questo c’è tutto.

Come ho già avuto modo di dire, SARRISMO PARTE 2 è proprio il più classico dei colpi di scena.
Ben lontano dal gossip becero di cui normalmente si circonda Formello, notizie e indiscrezioni a tratti folkloristiche.

Insomma, IO completamente Sarri-centrica.

La Lazio è un uragano ingestibile e penso che, oggi, sia davvero arrivata della quiete dopo la tempesta.
Bastava solo aspettare.
Te se ama, Mauri’.
Sei il perfetto coronamento di tutto.

Del resto….
Comincerò a ripensare al rientro di KAMENOVIC per essere stronza.
Perché ora basta, ho caldo, non è Natale e sono troppo buona.
E non me sta bene!

Segnatevi le mie parole, il mio villain:
Non siete pronti a vedere Dele-Bashiru allenato da questo demone 🤣.
SARRI è l’unico talmente sadico per salvarci dal baratro

Baci baci, Xoxo.💋

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *