E’ inutile che ce la raccontiamo: il derby non è una partitella di Pasquetta tra la compagnia di amici, parenti e tutto il cocuzzaro.
Non è ‘na scampagnata fuori porta.
E’ LA partita, se vogliamo, visto che tra tutti è l’unica dove il cuore conta più del resto e si fonde con l’istinto di sopravvivenza naturale legato alla spasmodica ricerca dello sfottò cittadino.

Nessuno è sceso in campo perché non aveva un ca*zo da fare domenica, tutti erano lì per vincere. Per vincere e per dare nuova linfa ad un campionato che tra una settimana andrà in stand by.
Questo è, né più né meno.

No, perché adesso, a carte svelate, è facile rimangiarsi tutto e far finta di niente godendosi semplicemente la gioia gaudio in due regni, ma sostanzialmente ho passato giorni sentendo frignare su quanto sia avvilente la CONFERENCE, sul mancato mercato e via discorrendo!
E’ indiscutibile tutto il clamore intorno a questa edizione di Europa League, non ha ispirato soddisfazione universale ma, sinceramente, sui social si è dato il via ad un’opera di distruzione fastidiosa.
E Sarri ha dovuto cercare la strada per la redenzione, il Conference-Affaire infatti, era ormai troppo ingombrante per farlo accettare alla tifoseria.

Per fortuna c’è stato il derby. SUBITO.
Dopo l’horror- Salernitana, qualcuno remava contro Maurizio, altri cercavano di metterlo in cattiva luce appigliandosi ancora al Midtjylland pur di farlo passare come l’incapace di turno.
Ma grazie al cielo non tutti sono creduloni. Certo, l’eliminazione dall’Europa League non aveva deposto a suo favore, ma tanti commenti che io ho letto non andavano sostenuti e né appoggiati.

Che è davvero il derby? Nicolò Casale ha vissuto la sua prima volta e la prima volta nun se scorda mai. Per festeggiare sui social ha citato Rudi Garcia e la sua famosa frase detta prima di una stracittadina.
«I derby non si giocano, si vincono».
Quanta verità in una sola riga e c’ha pensato l’ex Verona a rigirare sadicamente il coltello nella piaga, distruggendo così pure i vari Disagy post partita (Ciao Mou!)

La Lazio ha sbagliato, è palese a tutti. Quello che però dovrebbe essere chiaro agli accaniti detrattori, è che il calcio regala pure emozioni furibonde… Ricordatelo quando scendete dal carro che, per stavolta, porta in Conference.
La coerenza questa sconosciuta.

CONSIDERAZIONI AD MINCHIAM

ROMAGNOLI :Un bravo ragazzo, tifoso biancoceleste fino al midollo, come i suoi occhi lucidi ci hanno raccontato. C’è chi un atteggiamento simile lo assume per strategia, nel suo caso sono sicura sia solo per estrema LAZIALITA’. Finalmente, dalla parte giusta del Tevere, è poi esploso sui social: «Roma è la Lazio, si gode!». Alessio vuoi essere il nostro nuovo Radu? TE SE AMA. Mille di queste battaglie ! – CASALE : lo guardo e vedo l’espressione di un figurante in Gomorra, ma poi è così caruccetto che sono quasi certa che non potrà essere una sorpresa negativa. Io mi offro già per difenderlo a prescindere.
– Sì a LUKA ROMERO . È una boccata d’aria fresca e man mano che Sarri gli concederà minutaggio, sarà sempre più spassoso.
CANCELLIERI: che, tra gli aspiranti era quasi più prevedibile della consacrazione di Luka Romero. L’atteggiamento alla “ te spacco la partita in due“, è stata una gran mossa, secondo me. Io ce credo.
FELIPE ANDERSON : Io sono contentissima che a decretare la vittoria biancoceleste sia stato FELIPE che ha avuto così la sua occasione di riscatto in un momento particolarmente difficile senza Immobile. Un gol meritatissimo a fronte di un percorso altalenante e con tante ombre.
Con la differenza, però, che non è mai stato un fenomeno di costume e davvero ci sono migliaia di persone che lo seguivano e si “accanivano”, persone come me che gli assegnerebbero pure la Presidenza del Consiglio. – PEDRO : È uno stronzo, ha la faccia da stronzo e non finge di non essere stronzo. Come posso resistergli?

LUIS ALBERTO: COSÌ È SE VI PARE
D’accordo sulla storiella del caratteraccio, delle ire funeste che Luis saprebbe tirare fuori pure alla vista di un mojto senza ghiaccio, che poteva aver a tratti frantumato un po’ i maroni a tutto il Creato.
E non ha fatto nulla per ripulirsi l’immagine e domenica l’incazzatura per la sostituzione chiamata da Sarri,  ha inevitabilmente fatto rumore. Resta il fatto che lo vedrò sempre come l’unico momento emotivamente VERO e senza sovrastrutture. Il mister non doveva necessariamente chiudergli la porta in faccia, MENOMALE non l’ha fatto.
Tutto quello che volete, ma MENOMALE perché riesco a vedere un barlume di luce, l’unico barlume di normalità in un oceano di chiacchiere.

Comunque…
Avete mai sentito una creatura più beatamente trash di Mourinho?
Nel post partita, il tecnico giallorosso ha così commentato:
«Penso che la partita che hanno fatto sia anche la conseguenza di stare 1-0. Blocco basso, compatti, tutti assieme, nelle nostre culture si dice che è stata una partita cinica, intelligente, in Inghilterra la gente va a casa dopo 20 minuti. Il tempo utile di gioco è sicuramente bassissimo, l’intensità e la continuità del gioco sono bassissimi, loro hanno capito che noi dominavamo ma c’era mancanza di creatività negli ultimi 20 metri. Si è parlato di Savic e Immobile, non si è parlato di Dybala, penso che sia più importante perché è la luce che ci dà assiste gol. Poco tempo di gioco, penso che gli ultimi 8 minuti di recupero siano stati effettivamente un minuto e mezzo, prendono loro i punti e vanno a casa.
Abbiamo dominato. La Lazio ha vinto con mezzo gol».

Vi rendete conto? Che amarezza!

Intanto Felipe affondata con sadismo l’ultimo fendente…. Ciao José, se rivedemo nel 2023, cia’….

Simplemente, Xoxo.

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